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20.07.2022

Rinnovata la convenzione tra Fondazione Friuli e Università di Udine per il 2022

Stanziato un contributo di 800mila euro a sostegno della internazionalità, della multidisciplinarietà dei dottorati di ricerca di frontiera e dell’innovazione in agricoltura.


Fondazione Friuli e Università di Udine hanno rinnovato la convenzione che intende sostenere l’ateneo friulano nella didattica e nei progetti di internazionalità, di ricerca e di trasferimento tecnologico. L’accordo, di validità annuale, è stato sottoscritto oggi a palazzo Antonini-Maseri dal presidente della Fondazione Friuli Giuseppe Morandini e dal rettore dell’Università di Udine Roberto Pinton.

“In trent’anni di attività della Fondazione –ha spiegato il Presidente Giuseppe Morandini – il sostegno all’Università di Udine non è mai mancato. In questo periodo abbiamo costruito assieme tanti pilastri su cui poggiare la crescita sociale, economica e culturale del Friuli. E ora se ne aggiungono altri tre che vogliono creare la discontinuità necessaria per affrontare l’inedito contesto che abbiamo di fronte. Come già fatto con il Lab Village vogliamo ora sostenere la dotazione tecnologica dell’azienda agraria universitaria, che rappresenta un patrimonio straordinario con il quale l’ateneo può distinguersi a livello nazionale e internazionale”.

“Siamo davvero grati alla Fondazione Friuli, partner storico e strategico dell’Università di Udine – ha commentato il Rettore Roberto Pinton – per aver voluto rinnovare anche per quest’anno un importante sostegno alle nostre attività didattiche, di internazionalità, di ricerca e di trasferimento tecnologico a beneficio dei giovani e del loro futuro lavorativo. La particolare attenzione che viene posta all’alta formazione nel nuovo accordo conferma la condivisione di obiettivi comuni, come l’investimento nella conoscenza e nelle giovani generazioni, essenziale per poter esprimere al meglio le nostre potenzialità e contribuire così alla crescita socio-economica del territorio e alla valorizzazione delle sue peculiarità”.