Evangelium infantiae. Vel liber aprocryphus de Infantia Servatoris

Il Vangelo dell’Infanzia. Ossia il Libro apocrifo dell’Infanzia del Salvatore

Una narrazione rara e originale dell’Infanzia di Gesù

 conferenza di Angelo Floramo

Il raro volumetto Evangelium infantiae. Vel liber aprocryphus de Infantia Servatoris, conservato nella ricca biblioteca di Giusto Fontanini, è stato edito a Utrecht nel 1697, a cura Heinrich Sike, erudito orientalista.

Il testo rimanda allo studio di Jacobus Golius, docente di matematica e di lingue orientali all’Università di Leida il quale si rifarebbe a una tradizione ascrivibile addirittura al IV secolo in cui si narrano i primi anni di vita di Gesù e i suoi miracoli. Le pagine, che nella versione latina a fronte ripropongono l’originale in lingua araba, sono costellate di note e postille che provengono dalla successiva tradizione coranica, greca, ebraica e siriaca: un unicum davvero eccezionale.

Come spesso accade nella tradizione apocrifa, i personaggi della Sacra Famiglia vengono profondamente umanizzati, ed ecco che Maria e Giuseppe sono due genitori preoccupati per l’eccezionalità del figlio la cui immagine si discosta per umanità dalla tradizione canonica che poi prevalse in ambito ecclesiastico.