Il confine del suono

Un viaggio attraverso composizioni originali alternate a brani appartenenti alle tradizioni di diversi paesi.
Un racconto musicale ricco di suggestione, variegato, dalle ipnotiche melodie fino alla ricerca del suono sfiorando quasi il minimalismo.
La spiccata volontà di non fermarsi alla mera esecuzione di un concerto, ma allo spalancare la porta verso la propria emotività.
Che l'ascoltatore si abbandoni alla fruizione dell'arte della musica.
La serata è inserita all'interno del progetto Crevaduris, una parola in lingua friulana che tradotta in italiano trova molti significati: crepe, fessure, spaccature. Le cicatrici sono un segno tangibile di una rottura, sono traccia indelebile su un corpo che ha sofferto. Quest’anno, il progetto vuole concentrarsi sul luogo di confine che le crevaduris interrompono e che permette lo scambio tra dentro e fuori, tra me e l’altro. Le crevaduris viste da questa prospettiva appaiono come delle aperture su qualcosa di ancora inesplorato. La nuova edizione del progetto, LÂ DI LÀ DI, significa infatti “al di là di” e si propone di andare oltre il confine, di starci dentro, di studiarlo, superarlo, ampliarlo, cambiarlo.