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16.10.2007
"Raccontare la musica" 2007- 2008
Seconda edizione del progetto di incontri musicali del Pordenonese
Gli incontri saranno al teatro comunale Giuseppe Verdi di Pordenone da settembre a dicembre 2007
PORDENONE - Raccontare la musica è una delle novità che la stagione 2006-2007 del Teatro Verdi di Pordenone porta con sé, per dare risposta alla grande domanda di musica proveniente dal pubblico del teatro e non solo e dunque coprire un ambito culturale di particolare interesse, offrendo un momento di richiamo per l’approfondimento di temi musicali, in particolare quelli affrontati nel cartellone del Teatro stesso.
Si tratta, infatti, di un progetto collaterale al cartellone musicale della stagione 06/07 - curato dal consulente musicale del Teatro, Franco Calabretto e reso possibile grazie al sostegno della Fondazione Crup di Pordenone - che vede la partecipazione di personalità di altissimo profilo. Il taglio degli interventi vuol essere divulgativo ed accattivante; ci potranno essere approfondimenti ora sotto l’aspetto storico estetico, ora analitico, ma più spesso, anche grazie all’uso di strumenti audiovisivi o dell’accompagnamento del pianoforte, ci sarà semplicemente un raccontare la musica e la sua affascinante forza comunicativa.
L’obiettivo non è dare risposte risolutive, ma creare spunti di riflessione sotto vari aspetti.
A guidare il pubblico saranno musicologi, docenti universitari o di conservatorio, personaggi del mondo della cultura che però conoscono e amano la musica perché fa parte della loro vita e della loro esperienza intellettuale.
Lo scopo è quello di creare un momento che ricordi il salotto musicale, un appuntamento prima dello spettacolo vero e proprio. Dopo Quirino Principe, il noto “filosofo della musica”, il cui incontro con il pubblico ha costituito una prestigiosa anteprima al progetto, tra gli ospiti già confermati per questa prima parte di stagione ci sono il musicologo Lorenzo Arruga, il docente e musicologo Mario Bortolotto, i critici musicali Guido Zaccagnini.
Angelo Foletto e Sandro Cappelletto.
Parlare strettamente di musica non è semplice e lo si può fare intervenendo su profili diversi.
Sotto l’aspetto musicologico, approfondendo tematiche ora storico estetiche, ora più prettamente analitiche. Oppure con un taglio più divulgativo, senza particolari pretese esegetiche, ma rivolgendosi così ad un pubblico più vasto. I relatori protagonisti di “Raccontare la musica” sono stati perciò individuati anche per la particolare capacità di stimolare l’attenzione e l’apertura a confronti multidisciplinari.
Primo appuntamento venerdì 29 settembre, alle 18, con Guido Zaccagnini che, in previsione del concerto del giorno dopo dedicato a Ravel, Bizet e Fauré, interverrà sul tema “La Vie Parisienne agli albori del Novecento musicale”: tre partiture sofferte e misconosciute al loro apparire, ma poi entrate nel novero dei capolavori musicali. Tre momenti cruciali nella vita culturale francese, a ridosso della sconfitta di Sedan, in piena belle époque e alla vigilia della prima Guerra Mondiale.
Il 5 ottobre, aspettando il concerto del 7 dedicato a Schumann e Brahms, Mario Bortolotto intratterrà il pubblico sul tema “Oltre il Romanticismo”: Il passaggio dalla musica di Schumann a Brahms è un poco la traiettoria che il destino ha assegnato alla musica occidentale. Del tutto nell’orbita di Schumann è il giovanissimo Brahms, che gli fa una storica visita. Non molti anni dopo il Romanticismo è diventato un ripensamento, anzi, l’ambito stesso del pensare in musica. Non è casuale che il musicista più lontano da loro, Igor Stravinskij, abbia segnalato in Brahms una sorta di “gloriosa apoteosi”.
Il 12 ottobre sarà la volta di Angelo Foletto, con “L'avanguardia (si) diverte”. Aspettando il concerto del 14 ottobre dedicato a Bernstein e Gershwin, parlerà al pubblico dell'altra faccia della modernità del novecento, quella americana, che ha radici europee ma trae linfa originale dal patrimonio 'popolare' nazionale e mantiene rapporti stretti col pubblico.
Il 6 novembre toccherà invece a Sandro Cappelletto. Il tema prescelto è “Dalla Natura alla nostra natura: tenebre e luce nella Creazione di Haydn”: al tempo di Haydn e Mozart, quando si parla di caos, si comincia a pensare che possa essere anche il nostro, individuale, intimo. Non soltanto quello cosmico.
Per quest’anno si chiude il 28 novembre con Lorenzo Arruga. In previsione dell’opera lirica “Rigoletto” in calendario il 2 e 3 dicembre, parlerà infatti di “Rigoletto, vizi quieti e virtù inquietanti”. Verdi bara: parla di perfidia del buffone e tenerezza di padre, ma Rigoletto padre è possessivo e crudele; Gilda l’ingenua va a letto col primo uomo che incontra, anche se sa che l’inganna; il cinico Duca però rischia travestendosi per corteggiare le ragazze; Maddalena scherza con gli uomini che manda a morire... Eppure Verdi ci carica di pietas quando li trova riuniti e Gilda prova a redimerli tutti chiusa dentro ad un sacco. E la musica sta con tutti, shakespearianamente.
Tutti gli incontri si tengono alle 18, l’ingresso è libero.