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Dal 22 maggio al 9 ottobre 2016

Illegio, Casa delle Esposizioni

Oltre. In viaggio con cercatori, fuggitivi, pellegrini


Esci e vai. Nella storia biblica inizia così – con una parola netta rivolta ad Abramo – l’avventura della fede: il primo nomade, Abele il giusto, era stato ucciso; un nuovo giusto riprende il viaggio interrotto.

Dio traccia, da quel momento, cammini fra terre d’esilio e terre promesse, indica sentieri d’alte vette e rotte di rive lontane.

Perché chi vuole vivere deve partire. Fermarsi, invece, è spegnere il cuore, volgersi indietro è mutarsi in statua di sale. Mentre la grazia sorprende sulla strada, precede in Galilea.

Del viaggio dell’anima si scriveva già, da tempo.

A carpire il senso del mondo, infatti, le pagine antiche sospinsero oltre ogni confine fuggiaschi, eroi e innamorati, cantando di Enea, d’Ulisse, di Orfeo e dei loro viaggi di passioni inquiete, che bramano un bene assente e hanno l’ambizione di sapere, di una casa, della rivincita sulla morte.

Per secoli s’è scritto di uomini che si son fatti pellegrini in terra per mendicare frammenti di cielo, o pellegrini in cielo per medicare frammenti di cuore, fino a Dante.

Così, quando per una selva oscura la diritta via s’era smarrita, se n’apre un’altra ben oltre la vita, che riporta a uscire a riveder le stelle.

La mostra «Oltre. In viaggio con cercatori, fuggitivi, pellegrini» ripercorre Bibbia, mitologia greca e latina, letteratura cristiana medioevale e Divina Commedia, per raccontare con colpi di scena d’arte la storia sacra del viaggiare umano, attraverso un percorso suggestivo e raffinato di quarantacinque dipinti dal Quattrocento al Novecento, provenienti da trenta collezioni d’Europa.

Basterebbe studiare l’universale convenire alla grotta di Cristo, in mezzo a un deserto surreale, dipinto da Botticelli in un’arcana Adorazione dei Magi.

Basterebbe salpare con l’assembramento di spensierati e disperati dipinti da Jacob Jordaens sul barcone che porta la sacra Famiglia in salvo.

La mostra di Illegio fa rivivere quei viaggi, attuali per mille motivi, e la loro fatica necessaria per ritrovare il cuore.