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Dal 29 ottobre 2016 al 19 marzo 2017

Passariano, Villa Manin

Mattotti - Sconfini


Dopo le mostre estive, Lorenzo Mattotti “Sconfini” rappresenta il nuovo corso di Villa Manin, non più Azienda speciale ma parte dell’Ente Regionale Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia. Villa Manin si consolida quale baricentro dell’intero sistema culturale della regione, connotandosi sempre più come luogo di produzione artistica, per presentare tutti i linguaggi del contemporaneo e per ospitare prestigiose residenze nel settore delle arti performative e di quelle visive.

Sconfini, la mostra organizzata a Villa Manin dall’Ente Regionale Patrimonio Culturale della Regione Friuli Venezia Giulia in collaborazione con la Fondazione Hélène & Édouard Leclerc e grazie al sostegno fondamentale della Fondazione CRUP, permette di sfogliare i diversi capitoli che narrano un grande viaggio introspettivo segnato dall’intensità dell’immaginario, dall’arte della composizione e dal potere espressivo del colore. Questa mostra riprende e arricchisce il percorso espositivo presentando aspetti inediti che aprono nuove prospettive sullo sguardo e sul lavoro di Mattotti.

Dopo il successo della prima tappa a Landerneau, sede della Fondazione in Bretagna, che l’ha resa la prima esposizione francese non parigina per afflusso di pubblico, la mostra arriva in Friuli Venezia Giulia, rivisitata appositamente dall’artista per la sede di Villa Manin e arricchita di ulteriori pezzi provenienti da importanti collezioni private.

Non si è voluto costringere il lavoro di Mattotti in un percorso obbligato e cronologico, ma si è scelto di seguire gli umori e i pensieri dell’artista, con un andamento casuale e allo stesso tempo contingente, per raccontare come la sua espressione d’artista venisse improvvisamente interrotta dal mestiere dell’illustratore, chiamato ad affrontare urgenti temi di cronaca. Tempi diversi, con cadenze diverse, ritmano infatti l’esposizione attraverso le sale di Villa Manin. Diverse sono anche le tecniche che lui utilizza, dal pastello luminoso alla china graffiante, dall’acquerello brillante alla pittura lieve e velata, per arrivare a quella nera, forte e carica di energia.
E anche i formati su cui lavora: da piccoli fogli – rimasti nascosti per anni – a grandi tele esposte da subito in importanti gallerie. Mattotti presenta qui i suoi mondi, fatti di amori, affetti, paure infantili e senili, angosce, catastrofi, frenesie cittadine e paesaggi mitici, fatti domestici e storie lontane in un incedere fluido e continuo, tra visioni e umori che cambiano.