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Dal 11 dicembre 2021 al 13 febbraio 2022

Udine, Museo della Fotografia

Carlo Dalla Mura Fotografie 1949-1962


La 35esima edizione del festival promosso dal CRAF (Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia) di Spilimbergo inaugura sotto il segno della Bellezza la mostra antologica dedicata a Carlo Dalla Mura.

L’archivio Dalla Mura, da qualche anno conservato al CRAF, è stato digitalizzato e catalogato dal personale specializzato ed ora viene restituito al pubblico in una selezione delle sue migliori opere.

La mostra, composta da 40 fotografie comprese tra il 1949 e il 1962, è stata realizzata in collaborazione con la Regione Friuli Venezia Giulia e il Comune di Udine, con il sostegno della Fondazione Friuli e Friulovest Banca, con il patrocinio dell’Università degli Studi di Udine.

Avvocato di professione, prestato per poco più di un decennio alla fotografia, tra il 1958 e il 1966 è stato collaboratore de “Il Mondo”, celebre settimanale di politica e cultura fondato e diretto da Mario Pannunzio.  “Era, quella de “Il Mondo”, una fotografia anti-formalista, compendiaria e immediata, arguta e leggera, – afferma il direttore Alvise Rampini – capace di sintetizzare, più con la sua qualità evocativa che con la sua compiutezza formale, gli articoli a cui veniva associata”. Carlo Dalla Mura in pochi anni ha pubblicato su quelle pagine 59 sue fotografie, mentre altre 39 furono acquistate senza essere pubblicate in seguito all’improvvisa e definitiva chiusura di quell’esperienza editoriale.

Il percorso della mostra, curata da Alvise Rampini e Claudio Domini, vuole dare conto, attraverso una piccola selezione di immagini, proprio di questa aderenza allo spirito del tempo, per nulla frequente nei modelli da cui Dalla Mura era circondato nel suo Friuli ma ben presenti invece nella cultura fotografica nazionale più moderna e aggiornata dell’epoca. Soprattutto nella sua declinazione “stradale”, di cui proprio “Il Mondo” era testimone e promotore, a partire dalla lezione di Henri Cartier-Bresson e Robert Doisneau, fino alle prime “sconvolgenti” testimonianze visuali di William Klein, di cui Dalla Mura adorava i celebri fotolibri dedicati a New York e Roma.

“Senza mai imboccare la via del professionismo, nemmeno durante la lunga collaborazione con il trimestrale regionale “Iulia Gens”, dove invece ha pubblicato servizi fotografici più articolati e descrittivi – affermano i curatori  – in quei pochi anni di serrata attività fotografica Dalla Mura ha sempre mantenuto il profilo del disincantato flâneur, perfettamente a suo agio per le vie del mondo, raccontato attraverso immagini moderne e libere dagli attempati stilemi accademici da circolo fotografico”.

 Il suo “taccuino di viaggio” ospita tour che spaziano da Parigi a Tangeri e poi ancora Madrid, Lisbona, Sofia, Atene, Istanbul, e allo stesso modo del suo Friuli: “È per noi un grande onore celebrare Carlo Dalla Mura – concludono – il suo stile e i risultati del suo talento non hanno nulla da invidiare a tanti coevi nomi internazionali. Il nostro obiettivo è far conoscere un grande autore dell’archivio CRAF e farlo riscoprire sul territorio nazionale, come merita”.