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Dal 8 marzo al 24 marzo 2024

Udine, Spazio espositivo della Fondazione Friuli

ELENA SARACINO “D’OMBRA E DI LUCE” - RACCONTI IN SCULTURA -


Sentire l’opera e poi vederla, ricercare l’equilibrio e raggiungere la conciliazione fra gli opposti, creare ogni scultura come un ciclo chiuso ma continuo, in cui inizio e fine - in realtà - coincidono come nell’antica simbologia dell’ouroboros. Confrontando le interviste realizzate a distanza di cinque anni – e dopo esperienze internazionali ulteriormente arricchitesi - ho ritrovato intatta la poetica di Elena e il suo considerare lo scolpire un atto d’amore: le forme morbide, sensuali, accuratamente levigate - e che all’apparenza possono ricordare forme organiche - sono letteralmente infuse dallo spirito di questa artista che ha scoperto, durante gli studi all’Accademia di Carrara, che il marmo è il suo mezzo espressivo ideale. Affascinata dalla cultura zen, dal misticismo, dalle ricerche alchemiche e dalla figura dell’androgino (“Per me l’artista è sempre maschile e femminile al contempo”) confessa di avere un rapporto privilegiato con il ‘marmo nero Belgio’ per la sua eleganza e la possibilità di prestarsi ad una continuità fluida, un materiale che richiede un’attenta progettualità iniziale ed un’accurata lucidatura, mentre “il bianco è più… in divenire, e puoi ottenere effetti interessanti anche dal solo chiaroscuro”. Trovare, scavando e faticando alla luce del sole, l’essenza del materiale è anche uno scoprire sé stessi entrando in contatto con la propria sensibilità, e valorizzare ciò che la natura ci offre coincide con una nostra liberazione interiore: imprimere la nostra impronta ed esserne ripagati, in un dialogo continuo che vede Elena concepire la scultura come parte integrante del paesaggio, e di cui le opere di piccole dimensioni rappresentano uno stato embrionale - “una germinazione per opere maggiori, all’aperto” - non quindi un monumento fine a se stesso ma un ritorno al ‘tutto’ della Natura.