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8.07.2025

Avviati i lavori di restauro dell'altare del Martini a Prodolone

Finanziati dalla Fondazione Friuli, sono in corso da alcune settimane i lavori di restauro e conservazione dell’altare ligneo nella chiesa di Santa Maria delle Grazie a Prodolone, nel comune di San Vito al Tagliamento, realizzato nel 1515 da Giovanni Martini. Un intervento di restauro che utilizza le più moderne tecnologie, non soltanto per preservare un’opera d’arte di alto valore, ma anche, in quanto poco conosciuta, per inserirla successivamente nel circuito turistico-culturale che merita.


L’opera d’arte rinascimentale, un'imponente opera a due piani con 14 figure di Santi, una Madonna col Bambino al centro e la figura del Redentore a doppia altezza, è stata adottata dalla Fondazione Friuli ed è stata messa in sicurezza attraverso un intervento pilota ad alta tecnologia: rilevamento 3D e droni per creare un modello virtuale. E' stata già allestita l’impalcatura per procedere al restauro vero e proprio, mentre sono in corso di studio altri interventi.  

Un nuovo interesse nei confronti di questa chiesa, finora rimasta ai margini dei percorsi turistici, e le peculiarità dell’intervento in corso stanno suscitando molta curiosità e interesse.

“Non ci siamo limitati soltanto a sostenere il restauro di questa splendida opera del Martini, importante esempio del Rinascimento friulano – ha detto il presidente della Fondazione Friuli Bruno Malattia – ma, d’intesa con la Soprintendenza e la parrocchia di San Martino, intendiamo accompagnarla fin quando avrà garantita non solo una conservazione accurata, adottando anche le più moderne tecnologie, ma anche la fruibilità da parte di quel pubblico sempre più ampio interessato al patrimonio storico e artistico sparso nei piccoli borghi del nostro territorio”.

Il primo passo fatto dal cantiere a Prodolone, seguito per la Fondazione Friuli dalla storica dell’arte Isabella Reale, è stato il rifacimento dell’impianto di allarme e l’avvio del monitoraggio microclimatico, in particolare dell’umidità. Quindi si è provveduto alla disinfestazione dagli insetti xilofagi, che avevano già danneggiato alcune parti. Nel mentre, una ditta specializzata ha avviato i rilevamenti 3D assieme a una scansione esterna realizzata anche con drone, così da generare un modello virtuale dell’altare rinascimentale. È stata già allestita l’impalcatura per procedere al restauro vero e proprio, mentre sono in corso di studio altri interventi quali un nuovo impianto di illuminazione e, soprattutto, un progetto di valorizzazione e divulgazione di ampio respiro che completerà, insieme ad altre migliorie, l’operazione in corso, la cui ultimazione si prevede per fine anno. Di recente anche la Soprintendente per la nostra regione, Valentina Minosi, ha voluto fare un sopralluogo assieme ai suoi collaboratori.

La Fondazione Friuli ha adottato un secondo altare sempre del Martini, quello cioè conservato nel duomo di Mortegliano che ha rischiato di essere seriamente compromesso dalla tempesta del luglio 2023.