Comunicazione
News
8.07.2025
Convegno “Evoluzione geoeconomica tra instabilità e opportunità”
Il convegno è stato organizzato il 4 luglio in Sala Valduga dalla CCIAA di Pordenone-Udine in collaborazione con la Fondazione Friuli
Al convegno l’economista Luigi Buttiglione e il giornalista Federico Rampini invitano a cambiare rotta: «L’Europa è in ritardo, l’investimento sulle imprese dinamiche indispensabile per colmare il divario con gli Stati Uniti»
L'incontro si è aperto con le introduzioni del presidente camerale Giovanni Da Pozzo, che ha ricordato come «per una regione piccola come la nostra, gli effetti delle tensioni internazionali siano immediati: serve seguire con attenzione costante l’evoluzione degli scenari per prepararsi e reagire con tempestività». Da Pozzo ha sottolineato l’impegno della Cciaa nell’affrontare questi temi «già dal 2022, con le edizioni di Open Dialogues for the Future», e ha parlato di questo incontro come «di una sorta di “Fuorisalone” per fare il punto, dopo marzo, su materie che richiederebbero aggiornamenti settimanali, se non quotidiani».
Ha portato un saluto anche Bruno Malattia, presidente della Fondazione Friuli, osservando come «grande è la confusione sotto il cielo» e ribadendo l’importanza di legare le analisi globali alla realtà locale, mentre i rappresentanti di Comune di Udine e Regione Friuli Venezia Giulia, il vicesindaco Alessandro Venanzi e il presidente del consiglio regionale Mauro Bordin, hanno posto l’attenzione sul tema cruciale del cambiamento demografico e sulla necessità per l’Italia di mantenere la propria capacità competitiva.
Il monito lanciato da Luigi Buttiglione, economista internazionale, fondatore e ad di LB Macro, ospite al convegno: «In Italia abbiamo imprese dinamiche e capaci, estremamente produttive, ma devono far sentire la loro voce: finché nelle stanze delle decisioni non siederanno persone all’altezza delle sfide, continueremo a restare indietro», evidenziando anche l’importanza dell’opportunità che c’è oggi «di rimpatriare le filiere produttive: l’Italia è stata la più esposta alla globalizzazione, ma oggi potrebbe beneficiare un po’ di questo processo di de-globalizzazione». Sulla stessa linea Federico Rampini, editorialista del Corriere della Sera, che ha condiviso con lui il palco: «La vitalità dell’economia americana non dipende dalle oscillazioni politiche – ha detto il giornalista –, ma dalla forza delle imprese, dalla cultura dell’innovazione e dal coraggio di investire. In Europa, e in Italia in particolare, queste caratteristiche sono troppo spesso sacrificate a favore di logiche burocratiche e conservatrici».
Moderato da Luca Piana, vicedirettore con delega all’economia del Gruppo Nem, l’incontro ha approfondito il tema degli equilibri tra Stati Uniti, Cina ed Europa.
Il convegno si è concluso spostando lo sguardo dalla realtà quotidiana a quella letteraria, con la presentazione del romanzo Il gioco del potere di Federico e Jacopo Rampini, definito dalla casa editrice Mondadori come un thriller che intreccia fiction e realtà per raccontare tensioni e derive autoritarie. Jacopo Rampini, attore e sceneggiatore attivo tra cinema, serie tv internazionali e teatro, ha fatto emergere insieme al padre come il libro rappresenti una sorta di continuazione narrativa delle complessità emerse dal convegno.