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19.06.2020

Nulla è perduto - Presentazione della mostra

Udine, Fondazione Friuli - venerdì 19 giugno 2020, ore 12.00


Presentata la 16ma mostra d’arte di Illegio, che sarà aperta al pubblico sabato 4 luglio, frutto della partnership con Sky Arte, con Factum Arte di Madrid, e con Ballandi Arts. A tema la bellezza scomparsa e prodigiosamente riapparsa, grazie a studi e ritrovamenti o all’ingegno umano che non si arrende davanti alle più irreparabili sciagure. Un messaggio per il mondo provato dalla vicenda della pandemia, ma che non ha perduto il coraggio di rinascere. Una mostra “impossibile” per diversi aspetti, pensata nell’unico modo che potesse renderla possibile ora: a rischio zero.

A volte, specialmente quelle volte che giungono dopo una tempesta o quando svanisce una nebbia fitta e spaesante, volgere lo sguardo alle stelle, che trapuntano come brillanti l’abito nero indossato da una notte limpida, significa non soltanto ammirare il loro fascino: è vedere con commozione che la vita e la bellezza non s’arrendono. La stessa commozione sorprenderà chi visiterà la mostra di Illegio, quest’anno, che non a caso porta un titolo capace di trapassare l’anima ancor prima di conoscerne le opere: «Nulla è perduto». È come un segno, un messaggio forte e appassionato in questo 2020, che vede tutti ancora in tensione per vincere la battaglia contro l’insidiosa pandemia Covid-19, ma anche per risollevare il morale delle persone, la vitalità dei paesi, la sorte di aziende, lavoratori ed economia, la capacità di dare nuova voce a cultura e turismo. Con questa mostra d’arte, dal 4 luglio al 13 dicembre 2020 il Friuli Venezia Giulia offrirà motivi di grande stupore ai visitatori che saliranno verso il borgo alpino di Illegio, magari in cerca di un luogo risanante.

Il principale motivo di stupore è che la mostra farà incontrare opere che non è più possibile vedere al mondo, eppure a Illegio si potranno vedere e toccare: opere distrutte o perdute, ma poi ritrovate o risorte. Alcune sono state rubate e non vi è ancora traccia di esse. Altre sono andate in cenere a causa di devastazioni o di incomprensioni. Altre ancora sono rimaste come immerse in un oblio di secoli, sebbene vi fosse notizia della loro esistenza che, da un certo punto in poi, aveva fatto perdere le tracce di sé. Ma quel che sembrava perduto può tornare, attraverso tre vie miracolose: la ricerca di collezionisti e studiosi infaticabili; la finezza della mano di artisti abilissimi; l’ingegno e la tecnologia che ridanno forma a quel che si era dissolto. Nella mostra «Nulla è perduto» si resterà incantati da opere perdute che attraverso ciascuna delle tre vie sono tornate a noi. Verranno esposti anzitutto sette capolavori inestimabili e smarriti per sempre, ma tornati alla luce grazie alle tecnologie di Factum Arte, l’organizzazione diretta da Adam Lowe a Madrid e dedicata a valorizzare l’arte con arte. Attraverso l’impegno di una squadra di storici, artisti, restauratori ed esperti di software 3D, le sette opere sono tornate in vita sotto forma di rimaterializzazioni capaci di restituire ogni dettaglio degli originali scomparsi, compresa la tridimensionalità delle pennellate sulla superficie pittorica, con una resa che ha dello spettacolare e pare arduo distinguere dal dipinto originale.