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3.07.2021

PILACORTE VISTO DA VICINO 500 ANNI DOPO

A Spilimbergo una mostra e un convegno fanno il punto sul più celebre degli scultori lombardi attivi in Friuli in epoca Rinascimentale. A partire dal 3 luglio sarà visitabile la mostra fotografica e didattica, a ingresso gratuito, "Pilacorte, visto da vicino 500 anni dopo", aperta fino al 18 luglio negli spazi del piano nobile di Palazzo Tadea


Approda a Spilimbergo una tappa importante del progetto dedicato alla valorizzazione delle opere di Pilacorte promosso, con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia e dell’Associazione antica pieve d’Asio, nata nel 2018 a Clauzetto con l’intento di promuovere i beni culturali del proprio territorio quali simbolo identitario e fattore di crescita sociale, a partire dal monumentale altare lapideo scolpito per la pieve di San Martino d’Asio dallo scultore lombardo. Il progetto Pilacorte è sostenuto inoltre dalla Fondazione Friuli, Friulovest Banca, Camera Commercio di Pordenone-Udine.

Per info e prenotazioni: tel. 3510421997 3492183703.

email:anticapievedasio@gmail.com

Fb: associazione antica pieve d’asio

web: www.anticapievedasio.it, www.itinerariculturalifvg.it.

In collaborazione con il Comune di Spilimbergo, venerdi 2 luglio si terrà un convegno di studio in Palazzo Tadea per fare il punto sulla personalità di Giovanni Antonio Pilacorte (Carona, 1455c-Pordenone, 1531c) attivo su tutto il territorio friulano tra fine XV e inizi XVI sec. Nuove ricerche condotte in occasione della Guida alle opere di Pilacorte in Friuli, a cura di Giuseppe Bergamini, autore nel 1970 della fondamentale monografia a lui dedicata, di Vieri Dei Rossi e Isabella Reale, in coedizione con la Società Filologica Friulana, stanno infatti rivelando aspetti inediti di carattere culturale e religioso dell’arte di Pilacorte, e anche nuove attribuzioni. Il convegno in particolare, accanto ai contributi di specialisti come Bergamini e Paolo Goi, di Reale e Dei Rossi, presenterà i risultati di un’indagine sulle cave storiche di pietra fra Travesio e Meduno, frequentate da Pilacorte e da altri lapicidi, e alcuni interessanti riferimenti all'uso recente della "pietra di Clauzetto" in architettura, in particolare ai lavori di Carlo Scarpa, La ricerca, condotta da Chiara Madrisotti, è stata svolta con la supervisione da Anna Frangipane, interessata al tema da molti anni, nell'ambito di una collaborazione tra il Comune di Castelnovo del Friuli, partner del progetto, e il Dipartimento Politecnico di ingegneria e architettura dell'Università di Udine, mentre nuovi dati sulla tipologia dei calcari a rudiste che caratterizzano le opere di Pilacorte verranno presentati dal geologo Dario Sartorio. Una sessione, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia, coordinata da Elisabetta Francescutti, verrà dedicata al tema della policromia nell’opera di Pilacorte, presentando casi studio da parte di restauratori che recentemente sono intervenuti sulle sue opere, per un confronto tra esperienze e risultati conservativi. Gli atti del convegno saranno anch’essi raccolti e pubblicati dall’Associazione antica pieve d’Asio e dalla Società Filologica Friulana. A partire dal 3 luglio sarà inoltre visitabile la mostra fotografica e didattica, a ingresso gratuito, Pilacorte, visto da vicino 500 anni dopo, aperta fino al 18 luglio negli spazi del piano nobile di Palazzo Tadea, che offrirà nuovi spunti di lettura e approfondimenti sull’opera di Pilacorte,. A carattere itinerante, la mostra parte da Spilimbergo in quanto prima residenza friulana di Pilacorte, dove risulta attivo dal 1485 in duomo, e sarà animata da incontri e domenica 11 luglio da un itinerario, tra Spilimbergo e Gaio, anche nordic walking, alla scoperta delle opere di Pilacorte. La mostra, con seconda tappa in agosto a Codroipo presso il Museo delle Carrozze, in collaborazione con il comune, sarà infatti allestita nei principali luoghi dove si conservano le sue opere, quali portali, altari, fonti battesimali, acquasantiere, balaustre, statue, distribuite in tutto il Friuli per un totale di 105 sculture, e per la precisione nei comuni di Camino al Tagliamento, Casarsa, Castelnovo del Friuli, Clauzetto, Codroipo, Cordenons, Coseano, Fagagna, Fanna, Fiume Veneto, Flaibano, Lestizza, Lignano Sabbiadoro, Martignacco, Meduno, Palmanova, Pinzano al Tagliamento, Pordenone, Rive d’Arcano, Rivignano, San Daniele del Friuli, San Giorgio della Richinvelda, San Pietro al Natisone, San Vito al Tagliamento, Sedegliano, Sequals, Spilimbergo, Talmassons, Tolmezzo, Travesio, Varmo, Vito d’Asio, Udine, con presenze anche in Veneto e in Slovenia.  Accompagna idealmente tale lungo itinerario sulle orme di Pilacorte la presentazione della Guida alle opere di Pilacorte in Friuli, che si avvale delle fotografie di Alessio Buldrin e della grafica di Silvia Toneatto, con lo scopo di mappare e contestualizzarne l’opera in relazione con i luoghi che la conservano, quali chiese, oratori, ma anche edicole votive e collezioni private, incentivando una più approfondita conoscenza di tale patrimonio presso le stesse comunità di appartenenza, per meglio tutelarlo, e con l’intento di offrire un itinerario utile e inedito per la promozione territoriale ai fini del turismo culturale