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3.12.2008

INCONTRI

Laboratori didattici dal progetto "Incontro di Civiltà". Una formazione interculturale per l'educazione alla pace. Centro Isontino di Ricerca e Documentazione Storica e Sociale "Leopoldo Gasparini" A cura di Chiara Fragiacomo


Liceo Scientifico "Nicolò Copernico", Liceo Classico "Jacopo Stellini" , Liceo Classico Europeo "Uccellis", Istituto Statale d'Arte "Giovanni Sello"


INCONTRI

Laboratori didattici del progetto

“Incontro di civiltà”

Una formazione interculturale

per l’educazione alla pace

 

E’ questo il titolo di un volume che è nato con l’intento di raccogliere un progetto a lungo portato avanti da studenti e docenti di quattro istituti udinesi, coinvolgendo in cinque anni scolastici, quattrocento ragazzi, cinquanta insegnanti del Liceo Scientifico “N. Copernico”, il Liceo Classico “J. Stellini”, l’Istituto d’Arte “G. Sello”, il Liceo Classico Europeo “Uccellis” e i loro referenti.

Lo scopo del progetto è stato quello di condividere attività educative e creative e momenti di vita quotidiana fra studenti italiani, studenti israeliani di religione ebraica e studenti arabo-israeliani, di religione sia islamica che cristiana, caratterizzati da un elemento in comune, la cittadinanza, ma divisi invece, dalla religione e dalla politica.

L’iniziativa è nata in seguito ad alcune conferenze sul dialogo interreligioso organizzate nel 2003 dalla Cappella Universitaria di Udine in collaborazione la Regione e la Caritas, con intellettuali arabi ed ebrei e si è sviluppata nel corso della primavera 2004, autunno 2005, primavera 2008 con l’ospitalità di studenti israeliani da parte di quattro scuole udinesi e con due viaggi in Israele da parte di una rappresentanza di alcuni insegnanti e studenti udinesi nel settembre 2004 e aprile 2006.

Quello che emerge scorrendo il materiale pubblicato nel testo, fotografie, sms, dialoghi fra studenti  testimonianze di esperienze vissute, scambi di messaggi fra i ragazzi tramite posta elettronica, manufatti artistici realizzati utilizzando tecniche miste e materiali disparati, dalla classica tempera, acquerello, matita, pastello o pennarello su carta, al cartonlegno, al ferro, al fil di ferro e alla rete metallica, al cartoncino, alle tavolette utilizzate come supporto, alla gomma piuma, è che la scuola, seppure messa di fronte alle sfide di una società globale sempre più complessa, può sperimentare nuove metodologie e contenuti, ma può anche contribuire in modo concreto a far fronte alle emergenze dei nostri tempi, privilegiando una formazione di tipo etico, sociale e civile.

Quello che si auspica con questa iniziativa, è che la Pace, di cui spesso oggigiorno si parla, diventi un percorso quotidiano volto al superamento di linguaggi differenti e ottiche particolaristiche, senza però dimenticare le diversità culturali, con lo scopo di trovare un luogo comune nella condivisione e nell’avvicinamento alla ricerca della solidarietà e della comprensione reciproca.

Questa esperienza, a cui hanno partecipato istituzioni scolastiche, civili ed ecclesiastiche e l’interscambio fra educatori, giovani e famiglie ha avvicinato terre e mondi apparentemente lontani contribuendo a superare certi pregiudizi e portando invece al dialogo e ha avuto lo scopo di sperimentare un nuovo metodo educativo che comportasse l’incontro e la conoscenza diretta di coloro con cui siamo in conflitto. Per farlo è stato necessario immergersi in una relazione paritaria con altre realtà scolastiche, quelle in cui i conflitti si vivono quotidianamente in maniera drammatica.