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6.01.2010

Epifania friulana

Tarcento, Coia, ruderi del castello Frangipane, verso sera


Dal 1928

Tarcento Epifania friulana dal 1928

Il fascino misterioso della dodicesima notte, quella dell'Epifania ha da sempre avvinto ed incantato le genti d'Europa. A questa notte è legato il folklore nelle sue tradizioni più remote, tra queste si inseriscono i fiuochi epifanici del Friuli: i millenari ''pignarûi'' (falò). Ogni anno si riaccendono, con solennità, a Tarcento, che per una notte diventa la "capitale" del Friuli. La vigilia è animata dai "pignarulârs", gli uonini che allestiscono i falò nella conca tarcentina, che si contendono, in una avvincente gara con carri infuocati, l'ambìto palio.

Il 6 gennaio, sul fare della sera il corteo storico, percorrendo le vie del centro, giunge dal Vecchio Venerando, figura cardine del rito epifanico. Egli racconta d'antiche Epifanie, poi sale, in fiaccolata, verso Coia, seguito da migliaia di torce. Sul piazzale del Cjscjelàt (i ruderi del castello Frangipane) il Venerando accende il Pignarûl Grant (Grande alò). Dall'andamento del fumo il Venerando trae gli auspici di rito: se il fumo va a levante sarà un'annata propizia; se il fum0 va a ponente, sara un'annata difficile.