La luce degli antichi

Ligatum in auro

Conferenza a cura di Giulia Della Ricca

La relatrice, nel corso del suo studio, ha cercato di individuare ed analizzare le diverse tipologie di manufatti orafi in uso nella Udine della prima metà del XV secolo, utilizzando come punto di partenza un corpus di Inventaria bonorum redatto, tra il 1420 e il 1439, dal notaio Matteo Clapiceo.

I manufatti orafi più presenti sono gli anelli di fattura molto semplice, sia in oro che in argento, anche dorato, assieme alle cinture d’argento e smaltate, al rito del matrimonio; la gemma più favorita è lo zaffiro, seguita dal granato, turchesi e smeraldo caratterizzate dal taglio detto ʻa tavolaʼ e dalle virtù loro attribuite; l’ambra e il corallo sono spesso impiegati nella realizzazione di rosari, usati come collane arricchite da argento; le perle sono apprezzate per decorare accessori per la testa, veri e propri gioielli con oro e argento così come i preziosi bottoni.