Cosa facciamo
Mostre
Dal 12 agosto al 5 novembre 2017
Tolmezzo, Palazzo Frisacco
Pier Paolo Pasolini nella collezione Egidio Marzona
Si tratta di uno sterminato archivio sulla figura dell’intellettuale friulano d’adozione, raccontato attraverso manifesti cinematografici, documenti come i romanzi e i saggi scritti dall’autore, alcune raccolte di poesie in lingua friulana, articoli di giornale, riviste, rari libri d’artista, fotogrammi dei film e fotografie scattate da importanti fotoreporter italiani. Un percorso strutturato cronologicamente, e volto a “ricostruire” la presenza di Pasolini, sia sul territorio sia nella società contemporanea, attraverso la sua voce filtrata dalle sue opere e dai suoi articoli.
Sull’importanza dei documenti “effimeri” quali riviste, ritagli di giornale, fotogrammi, fotografie, disegni, inviti alla mostre e rari libri d’artista, si sofferma la curatrice Lupieri: «La presenza di questi documenti è stata centrale nella costruzione dell’impianto teorico della mostra perché sono proprio questi a delineare l’approccio al collezionare di Marzona: rivolto non solo a opere d’arte finite ma a documenti che spesso sono considerati marginali. La presenza di ogni singola unità è quindi di primaria importanza perché va a costruire una visione di insieme e fornisce le basi su cui analizzare il pensiero e la produzione artistica di un autore, nel nostro caso Pasolini. A partire dallo studio di questi documenti l’idea è stata quindi quella di costruire una rassegna più ampia che evidenziasse il rapporto di Pasolini con le arti in generale, nello specifico la musica e il cinema e capace di veicolare la trasversalità del suo pensiero».
L’intero progetto è nato dallo studio della collezione Marzona, e sorretto dalla convinzione dell’attualità del pensiero di Pasolini, come spiega Lupieri: «Per noi curatori la visione e il pensiero di Pasolini sono ancora fortemente attuali. Non a caso il titolo dell’intera rassegna è Pasolini presente, presente in un determinato luogo, nel ricordo di molte persone e soprattutto, nell’Archivio sulle Avanguardie di uno dei maggiori collezionisti al mondo. Un archivio il cui scopo ultimo è proprio quello di archiviare il tempo presente. Inoltre, sono innumerevoli gli artisti contemporanei che ancora oggi sono ispirati dalla visione o dalla produzione pasoliniana. Questo è un chiaro segnale di come il punto di vista di Pasolini sia stato centrale: non solo ha anticipato i tempi ma ha annullato le distanze temporali. La sua è stata una visione che oggi ci fornisce gli strumenti sia per guardare il passato sia per analizzare alcune delle problematiche più urgenti di questo periodo storico a noi contemporaneo».