NOVE + NOVE del CFAP

Il Centro Friulano Arti Plastiche - CFAP - nasce oltre sessant’anni fa per riunire gli artisti della regione che operano nel campo delle arti visive. L’Associazione venne fondata ad Udine il 12 febbraio 1961 da visionari artisti friulani quali Candido Grassi, Dino Basaldella, Dora Bassi, Nando Toso, Ernesto Mitri, Mario Baldan, Giordano Merlo e Fred Pittino, decisi a creare una struttura capace di far conoscere l’arte contemporanea del Friuli Venezia Giulia al di fuori dei suoi confini e, al contempo, di far conoscere l’arte contemporanea delle regioni vicine, al di qua e al di là delle Alpi. Nel 1962, davanti al notaio Bronzin, sette artisti - Mario Baldan, Candido Grassi, Ferruccio Lessana, Giordano Merlo, Ernesto Mitri, Fred Pittino e Nando Toso - sottoscrivono l’atto costitutivo del sodalizio che sancisce come proprio questi artisti - assieme a Luigi Bront e Germano Castellani - costituiscano il primo consiglio del CFAP, di cui Candido Grassi diventerà presidente. Ed è proprio a questi artisti che è dedicata la mostra in cui vengono esposte nove loro opere - molte facenti parte della collezione del Centro - per rendere merito all’attività svolta fin da allora da questa storica associazione. A fianco di queste opere trova posto una installazione eseguita a più mani da nove degli attuali soci – Vincenzo Alberini, Adriana Bassi, Marisa Cignolini, Cristina Franzil, Catia Maria Liani, Luigi Loppi, Gastone Mini, Bernardino Pittino e Rinaldo Railz - che, pur rimarcando il loro diverso approccio all’arte dimostrano la caparbietà nel portare avanti il mandato dei fondatori. Ancora oggi, infatti, l’associazione, riconosciuta giuridicamente dalla Regione FVG e che, nel corso dei decenni, ha annoverato tra i suoi soci quasi tutti gli artisti operanti nel nostro territorio, persevera nel suo impegno per la promozione e divulgazione delle arti visive, sia attraverso esposizioni ed installazioni indoor e all’aperto, incontri e dibattiti, che collaborando con scuole ed istituzioni anche su progetti mirati all’inclusività.