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Dal 5 aprile al 4 novembre 2025
Castello di Udine, Salone del Parlamento e sale attigue della Galleria Arte Antica (11, 12 e 13)
Mimmo Jodice. L'enigma della luce
I Civici Musei di Udine, proseguendo la riflessione sul valore della fotografia come opera d’arte e, lavorando sull’opera e gli archivi di grandi fotografi italiani, propongono, per la prima volta in regione, una mostra antologica negli spazi del Castello rendendo omaggio al celebre fotografo napoletano Mimmo Jodice, già vincitore, nel 1992 del Premio FVG Fotografia conferito dal CRAF.
Nato a Napoli nel 1934, Mimmo Jodice si avvicina alla fotografia attratto dalla sua capacità di creare visioni. Il suo percorso, complesso e lungo, attraversa la fotografia e l’arte italiana nelle sue diverse fasi: dalle sperimentazioni concettuali degli anni sessanta a una fotografia che fissa dritto negli occhi le piaghe sociali; da una ridefinizione del paesaggio italiano, nella stagione dei lavori collettivi intorno alla possibilità di guardare ancora il “Bel Paese”, fino alla ricerca più rarefatta e puntuale sui luoghi e il patrimonio del nostro passato. Un percorso artistico particolare, vario e sempre coerente che lo stesso Jodice, nel libro La camera incantata, ha descritto attraverso alcune parole chiave che lo rappresentano: linguaggio, persone, silenzio, enigma, prospettive e riverberi.
La mostra presenta 140 fotografie realizzate tra il 1964 e il 2015, tra le quali diverse delle opere più iconiche che hanno definitivamente attestato la grandezza del maestro napoletano, opere in bianco e nero di diversi formati e in varie composizioni in un percorso e selezione nuovi, studiati per il Museo di Udine.
L’esposizione nasce dalla collaborazione con il celebre fotografo proponendo una sequenza di immagini inedita grazie ad un percorso espositivo pensato per ripercorrere l’attività e il processo creativo, ricercato e innovativo del maestro napoletano, sottolineando le peculiarità e le particolarità in una sequenza tematica che riprende i temi principali della sua opere: linguaggi, attenzione al sociale e alle tradizioni, silenzio, rapporto con le opere del passato, visioni di natura e città che vanno oltre i limiti geografici nazionali in una visione artistica globale.
Tra le fotografie dedicate alle città, è presentato un nucleo di fotografie realizzate a Trieste nel 1985; nella sezione dedicata alla Natura trova spazio l’intero progetto Eden, realizzato nel 1995, costituito da 44 fotografie in cui Jodice rivisita il tema classico della natura morta fotografando composizioni inusuali come metafora sulla violenza quotidiana, la violenza persuasiva e pervasiva con la quale bisogni indotti ed effimeri ci seducono.
I visitatori incrociano gli sguardi delle statue del passato nelle opere Anamnesi e I volti della memoria.
La visita alla mostra si conclude nel silenzio dei mari di Jodice e con un estratto del documentario realizzato da Mario Martone in cui Mimmo Jodice si racconta.