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Dal 2 maggio al 18 maggio 2025

Udine, Spazio espositivo della Fondazione Friuli - dal 2 al 18 maggio 2025 venerdì 16.00 - 19.00 | sabato e domenica 10.00 - 12.30 / 16.00 - 19.00

LUIGI LOPPI “LA LANTERNA DI DIOGENE: 25 ANNI DI RICERCA”


Il corpo umano, maschile e specialmente femminile, viene utilizzato da Luigi Loppi come una sorta di luce e di mappa, per ricercare ed esplorare emozioni, esperienze e relazioni. Le figure umane sono proposte in pose, dinamiche o statiche, in cui non è l’estetica del corpo a prevalere, ma la sua capacità di esprimere stati d’animo, interrogativi e storie. Questi corpi, più che la bellezza, riflettono la vulnerabilità dell’essere umano, utilizzando colori vivaci e forme dure per trasmettere sensazioni di gioia, tristezza, conflitto o armonia. Ogni pennellata può essere un invito a riflettere su come il corpo interagisce con il mondo esterno, come si relaziona con gli altri e come vive le esperienze quotidiane. In questo modo, la pittura diventa un mezzo potente per indagare e farci riflettere sul mondo che ci circonda e sulla complessità delle emozioni e della vita che ogni corpo, nella sua rappresentazione porta con sé. Il corpo non è usato come simbolo di appartenenza o di lotta ma come mezzo di esplorazione di temi come l’identità, anche culturale, ed il nostro vissuto sociale. Le deformazioni dei corpi nelle sue opere fungono da potente metafora per i drammi e le complessità dell’esistenza umana. Queste rappresentazioni non convenzionali posso-no evidenziare le fragilità, le sofferenze e le lotte interiori che spesso caratterizzano la vita. Possono simboleggiare il dolore, la perdita, la vulnerabilità o l’alienazione, ma anche la resilienza e una voglia di crescita e rivalsa, che invitano a riflettere su esperienze personali e comuni. In questo modo, viene catturata non solo l’attenzione visiva, ma viene stimolata anche una profonda introspezione, portando alla luce le sfide e i drammi che molti affrontano nel loro cammino e le distorsioni possono rappresentare le pressioni sociali e culturali che influenzano la percezione della nostra della vita. Questa ricerca, oltre che nella pittura, viene portata avanti anche nella scultura dove il tridimensionale ammorbidisce il rapporto con il corpo umano pur mantenendo invariato l’approccio concettuale, ed i vari materiali e dimensioni utilizzati permettono di trasferire in volumi quei messaggi che caratterizzano il pensiero della ricerca con risultati certamente diversi ma altrettanto efficaci.