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Dal 18 maggio al 5 agosto 2012

Monfalcone, Galleria Comunale d'Arte Contemporanea

1912 > 2012 Tranquillo Marangoni


Si possono, ammirare i biglietti augurali, inviati a fine anno ad amici e conoscenti dal 1949 al 1981, vere perle di saggezza nei messaggi intensi e dirompenti che svelano la dimensione umana dell’artista: in essi Marangoni non è solo l’incisore, ma anche l’uomo che coglie, valuta e riassume gli eventi più significativi della vita politica, economica e sociale dell’Italia in cui vive. Sono presentati anche gli studi preparatori, i disegni, le bozze che precedono la realizzazione dei biglietti: Marangoni non lascia, infatti, nulla al caso e li realizza con la stessa meticolosa precisione che adotta per ogni sua opera, grande o piccola che sia, per ogni gesto della sua vita. L’artista, anche in queste sue opere, traduce il proprio pensiero, le proprie emozioni, le speranze che nutre per sé e per gli amici più cari in segni di rara potenza espressiva. Pensiero critico nei confronti della prepotenza di ogni divisa, riflessione sui fatti umani e di costume italiani e internazionali, un’interpretazione lungimirante dei fatti politici ed una grande sensibilità ecologica: l’accurata conoscenza degli avvenimenti fa capire come l’artista non si estraniasse dal mondo che lo circondava, ma vivesse la quotidianità a tutto tondo e riuscisse, con una notevole dote di sintesi, a rendere visibile un’idea o un pensiero in pochi centimetri quadrati. Ancora più stupefacente è riscontrare che molti dei temi trattati ci possono risultare familiari e che il suo pensiero abbraccia le nostre attuali speranza di progresso sociale.

Molti disegni preparatori, ex libris e incisioni di vario genere del Fondo Marangoni che consiste in più di milletrecento fra stampe, biglietti augurali, pergamene e francobolli, cui si affiancano più di cinquecento disegni di vario soggetto (e tra essi studi e bozzetti preparatori per le incisioni e i pannelli decorativi per le navi da crociera), 123 fotografie per lo più di argomento navale, un centinaio di matrici xilografiche, attrezzi da incisore (bulini, sgorbie ecc.), dodici medaglie commemorative e infine un centinaio di pezzi provenienti dall’archivio personale dell’artista: pieghevoli e inviti di mostre, manifesti o corrispondenza legata alla sua attività professionale.

Vicino alle opere di Marangoni, quelle di alcuni artisti incisori a lui contemporanei: Virgilio Tramontin, Aldo Merlo, Bruno Santini, Fred Pittino, Giorgio Gomirato, Mario Micossi. Questa sezione parallela, realizzata grazie alla collaborazione del Centro Friulano Arti Plastiche - Triennale Europea dell’Incisione e alla gentile concessione della Fondazione Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone, proprietaria di alcune opere di Gomirato e Pittino, vuole suggerire quello che era l’ambiente artistico che Tranquillo Marangoni frequentava e influenzava.

Nell’amore per le cose semplici e per il paesaggio, che Marangoni provava, gli è vicino il sanvitese Virgilio Tramontin (1908-2002), che con lui intrattenne profondi e duraturi rapporti di amicizia e di condivisione dell’arte incisoria, tra l’altro la passione per gli ex libris, e con cui fu tra i promotori dell’Associazione incisori veneti.

Eccellente incisore, amico di Marangoni e di Tramontin (nella sua collezione di ex libris ne figurano due da loro dedicatigli) fu Aldo Merlo (1911-1983), non troppo noto come artista, anche per la sua scarsa propensione a esibire le sue opere, ma ben conosciuto da chi ha avuto modo di frequentare il variegato mondo culturale udinese della seconda metà del Novecento.

Non per il contenuto delle sue opere, ma per gli esiti cui esse approdano, mostra notevole vicinanza con Marangoni l’udinese Giorgio Gomirato (1932), pittore di vaglia che trattò la linoleografia, tecnica di incisione molto simile alla xilografia, con la differenza che la sua matrice anziché essere di legno è di linoleum.

Straordinario incisore dotato di tecnica senza pari fu anche Mario  Micossi (1926-2005), che cantò il Friuli (e non solo) con opere di rara suggestione, a forte sviluppo orizzontale: incantate, delicate visioni dai toni quasi fiabeschi prese, si direbbe, con il grandangolare, che vivono di morbidi passaggi di colore.

Tra i maggiori artisti friulani del Novecento Fred Pittino (1906-1991), che Marangoni ritrasse in un ex libris, si dedicò con impegno (e con competenza) anche alla produzione di incisioni i cui soggetti trovano spesso corrispondenza nella pittura di cavalletto. Realizzate nelle tecniche dell’acquaforte – acquatinta, le sue opere raffigurano per lo più nature morte (Scampi, Vasi di fiori con conchiglia, Maschere, Conchiglia e ventaglio).

 

 

Opere dalla Fondazione Friuli