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Dal 31 marzo al 13 maggio 2012

Pordenone, Spazi Espositivi Provinciali

Natura morta del XVII e XVIII secolo dalle collezioni dell’Accademia Carrara di Bergamo


La mostra, realizzata grazie al sostegno della Fondazione CRUP,  esibisce per la prima volta al pubblico i dipinti più significativi costituenti il corpus di nature morte di proprietà del Museo bergamasco – la maggior parte dei quali non visibili al pubblico perché custoditi nei depositi – nonché di presentare le importanti scoperte emerse dopo gli accurati studi filologici condotti che hnnoa portato alla luce il delizioso Bouquet di fiori entro vaso istoriato bluette di Francesco Mantovano  – maestro di origini venete attivo a Roma verso la metà del Seicento sulla scia del grande Mario Nuzzi detto Mario dei Fiori – ed il raffinatissimo Mazzo di Rose entro boccia di vetro già attribuito ad Antonio Mezzadri, ed ora restituito alla mano del pittore modenese Adeodato Zuccati.

Accanto a queste recenti trouvailles, si ammireranno i capolavori dell’Accademia Carrara conosciuti a livello internazionale quali gli straordinari dipinti con strumenti musicali di Evaristo Baschenis e dell’allievo Bartolomeo Bettera, nonché una strepitosa coppia di gustose tele con frutta, verdura e cibarie del misterioso pittore caravaggista noto con il nome “Maestro SB".

Tra gli Artisti presenti all’esposizione - oltre ai citati – non mancheranno le tele del maestro Paolo Paoletti, “industre emulator della Natura", nato a Padova ma che sviluppò la sua attività lontano dalle grandi scuole di natura morta del Seicento, cioè a Udine, dove operò fino alla morte, avvenuta nel 1735.

 L'esposizione Natura morta del XVII e XVIII secolo dalle collezioni dell’Accademia Carrara di Bergamo darà quindi l’occasione al pubblico di emozionarsi di fronte ad una significativa selezione di still life del ‘600 e del ‘700 eseguite da artisti dotati di esimie capacità tecniche e pittoriche che, avvalendosi di estro creativo e raffinata sensibilità estetica, seppero conferire alla natura quello splendore e quella vitalità che ancora oggi meravigliano e seducono lo spettatore.