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Dal 24 marzo al 8 luglio 2012

Villa Manin di Passariano

Realismo socialista in Cecoslovacchia 1948-1989


Sono solo passati poco più di vent’anni dalla fine dei principali regimi comunisti in Europa. Il Realismo Socialista, i cui paradigmi furono sanciti nel 1934 nell’Unione Sovietica di Stalin, ha rappresentato il tentativo ideale di asservire l’arte alle necessità ideologiche del nuovo stato. La Cecoslovacchia si uniforma ai dettami imposti pur mantenendo una propria originalità e identità.

Grazie alla fondazione Eleutheria e al sostegno della Fondazione CRUP, per la prima volta, viene esposto in Italia, nella cornice di Villa Manin, un numero di opere significative del periodo socialista cecoslovacco che va dal 1948 al 1989. Con il preciso intento di voler astenersi da qualsiasi considerazione critica del periodo, viene offerta la possibilità di scoprire pur nel tentativo omologante dello stato, un’inaspettata pluralità di sensibilità artistiche.

La collezione riveste inoltre un’importante opportunità di valutare sia dal punto di vista storico-sociale che artistico, un’epoca definitivamente conclusa, ma che richiede una rilettura più attenta e priva di condizionamenti.

L’esposizione, che segue una disposizione cronologica dagli anni ’40 del Novecento fino alla metà degli anni ’80,  accoglie nella prima parte le opere del realismo socialista dedicate al mondo del lavoro: gli operai, i contadini e la fabbrica; nella seconda parte le tele dedicate alla propaganda di regime.