Cerca tra le mostre

Dal 25 settembre 2010 al 6 marzo 2011

Villa Manin di Passariano

Munch e lo spirito del Nord


Specialmente dedicata al paesaggio, ma ben raccolta anche attorno al tema del ritratto e della figura, la mostra, composta di circa 130 opere provenienti soprattutto dai musei scandinavi ma anche da musei sia europei sia americani, si divide in cinque sezioni. Le prime quattro riservate alle scuole nazionali degli Stati appena menzionati, mentre la sezione di chiusura è dedicata a Edvard Munch, con quaranta opere in totale, di cui trenta quadri e dieci lavori su carta.

Una sorta di grande mostra nella mostra, prendendo in considerazione gli anni di esordio vicini alla pittura del pittore norvegese Krohg e poi i due decenni - l'ultimo del XIX secolo e il primo del XX - che ne hanno decretata l'universale fama.

Ritornando alle scuole nazionali prima di Munch, alcuni dipinti a evidenziare, prima dello scavalcamento di metà secolo, la situazione della cosiddetta "Golden Age" in Danimarca, con le opere prima di Eckersberg e poi di Kobke, Lundbye, P.C. Skovgaard e Dreyer. Così come in Norvegia una breve introduzione sarà riservata a Dahl, Fearnley, Balke e Gude; in Svezia almeno a Larson, Berg e Wahlberg e in Finlandia a von Wright e Holmberg. Poi la mostra prende il suo corso dentro la seconda metà del XIX secolo, attenta a individuare, attraverso la scelta dei dipinti, quello sguardo che ha fatto del Nord un luogo non soltanto fisico ma anche dell'anima. E che quindi non può che trovare in Munch il suo logico e imprescindibile punto d'arrivo. La schiettezza, la luminosità, il silenzio e il fragore del paesaggio nordico sono interpretazioni che talvolta virano verso una problematicità che fa dei luoghi naturali un sentimento arcano e quasi primordiale.

Questo senso del tempo fondo, la chiarità delle estati, la profondità delle notti invernali, il velluto del muschio dell'erba, il bianco dei fiori sotto il candore delle lune estive, è quello che l'esposizione vuole mostrare al pubblico italiano. Ovviamente non facendo mancare alcuno dei principali protagonisti, a cominciare da Ring, Philipsen, Krøyer e soprattutto Hammershøi (cui sarà dedicata un'intera sala a Villa Manin) in Danimarca. Per proseguire almeno con Hertervig, Cappelen, Killand, Thaulow, Krøgh, Sohlberg in Norvegia; e poi Larrsson, Nordström, Zorn, Ekström, Prince Eugen, Strindberg in Svezia; Edelfelt, Gallen- Kallela, Järnefelt, Churberg, Halonen, Thesleff in Finlandia. Alcuni dei nomi dunque che per la prima volta consentiranno, attraverso una mostra ampia e documentata, di far conoscere al pubblico italiano la pittura in Scandinavia.