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Dal 27 novembre 2009 al 24 gennaio 2010

Udine, Chiesa di San Francesco

La Collezione d'Arte della Provincia di Udine


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La mostra riprende quella allestita negli anni Ottanta del secolo scorso nei prestigiosi spazi della Villa Manin di Passariano, dando l’opportunità non solo di osservare una selezione di sculture e pitture dei maggiori artisti del Novecento, ma anche di mostrare ad un vasto pubblico il ruolo svolto dalla Provincia di Udine fin dalla sua costituzione in favore della cultura figurativa friulana. Tale compito si è concretizzato nell’acquisizione oculata di opere e nella costituzione di un eccezionale patrimonio culturale e in azioni mirate a favorire lo sviluppo delle arti e la conoscenza del territorio.

Nell’ormai lontano 1873, appena sette anni dopo l’ingresso del Friuli nel Regno d’Italia, la Provincia di Udine promosse l’inventario delle opere d’arte del territorio, affidandone il compito a Giovanni Battista Cavalcaselle, ritenuto all’epoca la maggiore autorità in materia in Europa. L’operazione compiuta in tre anni fu presa in seguito ad esempio dallo Stato e fu di tale significato che nel 1971 portò alla costituzione nella Villa Manin di Passariano del Centro regionale per la catalogazione e l’inventario del patrimonio culturale e ambientale del Friuli Venezia Giulia.

La Provincia di Udine intorno al 1980 ha avuto la lungimiranza di acquistare i fondi fotografici, depositati ai Musei Civici di Udine, di Attilio e Giuseppe Brisighelli, di Luigi e Carlo Pignat e di Carlo Innocenti.

Particolare l’attenzione dedicata all’applicazione della “legge del 2%”, che destinava quella percentuale di costo della costruzione di nuovi edifici scolastici all’abbellimento attraverso opere d’arte, arricchendo le scuole superiori di notevoli testimonianze d’arte friulana.

La Provincia di Udine pur con la modestia dei suoi mezzi, ha saputo incoraggiare l’arte contemporanea e soprattutto gli inizi di autori che hanno raggiunto in seguito giusta fama e prestigio, attraverso la programmazione di esposizioni che negli anni hanno contribuito ad arricchire il patrimonio di quella collezione che è patrimonio pubblico, testimonianza dei linguaggi artistici e specchio fedele dei movimenti culturali nella realtà friulana.