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Dal 26 settembre 2009 al 7 marzo 2010

Villa Manin di Passariano

L'età di Courbet e Monet


120 opere, provenienti da musei di tutto il mondo, sviluppano una storia che non è illustrata attraverso una banale suddivisione nazionale, ma piuttosto si esprime con una tematizzazione che mette puntualmente a confronto i dipinti francesi del secondo Ottocento con quelli dei diversi Paesi dell’Europa centrale e orientale.
La mostra si concentra entro cinque distinti capitoli, legati al paesaggio, vero esprit del XIX secolo, come Boschi e campagne, Città e villaggi, Acque, Nevi, ma anche Ritratti e figure.
Con questa mostra, ricca di capolavori, viene per la prima volta studiato e raccontato il rapporto tra la nascita della cosiddetta scuola di Barbizon in Francia e la diffusione del realismo e del naturalismo nei Paesi dell’Europa centrale e orientale.
Il puntuale resoconto dei rapporti tra Parigi e le grandi capitali del centro ed est Europa, da luogo all’istituzione di un dialogo che si sviluppa sì nell’accostarsi al mondo del realismo e del naturalismo di Barbizon prima e dell’impressionismo poi, ma che ha saputo anche trattenere quelle affascinanti caratteristiche nazionali che hanno fatto di tanta pittura ottocentesca del centro ed est Europa un caso di assoluta e indimenticabile bellezza.
La rassegna di Villa Manin si raccoglie dapprima attorno ai dipinti di maestri celebri quali Courbet, Corot, Daubigny, Millet, Rousseau solo per dire di alcuni che hanno fatto dell’impronta legata al realismo e al naturalismo la loro forza. Poi si avvicina gradualmente al primo tempo impressionista, con un folto e meraviglioso gruppo di opere di Manet, Monet, Sisley, Renoir, Pissarro, Degas, fino all’esplosione dello stesso impressionismo nel suo tempo più pieno, anche con il coinvolgimento di Vincent van Gogh, presente nell’esposizione friulana con quattro, motivatissime opere.
Assieme ai maestri francesi, i pittori del centro ed est Europa, in Italia non così noti, ma spesso di inarrivabile bellezza e che talvolta hanno gareggiato con gli impressionisti nella precoce realizzazione di certi temi, come nel caso sensibilissimo del grande pittore ungherese Pál Szinyei Merse. E poi da Levitan a Serov in Russia, da Chelmońsky a Podkowinski in Polonia, da Grigorescu e Andreescu in Romania a Chitussi nella Repubblica Ceca, da Leibl a Liebermann in Germania, da Calame al giovane Hodler in Svizzera, da Mesdag a Maris in Olanda, da Rops al primo Ensor in Belgio, da Schuch a Wiesinger – Florian in Austria.
Attraverso opere universalmente conosciute, come quelle degli impressionisti francesi, e opere che gareggiano con quelle per fascino, anche se non per notorietà, Villa Manin porta alla luce una pagina d’arte straordinaria e il visitatore potrà avvicinarsi a qualcosa di non completamente conosciuto.