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Dal 5 settembre al 10 ottobre 2009
Villa Manin di Passariano - Esedra di Levante
Elio Ciol negli anni del neo-realismo
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Il fotografo friulano è noto per la sua peculiare interpretazione del paesaggio italiano e per il lavoro di documentazione della grande ricostruzione che investiva il nostro Paese negli anni del primo Dopoguerra. In queste foto in bianco e nero, eseguite tra il 1950 e il 1964 si esprime tutta la sofferenza degli animi ancora provati dal conflitto e, nel contempo, anche la grande forza rigeneratrice che si stava ergendo dalle macerie grazie anche all’incipiente industrializzazione. Ecco che colpisce lo scatto del Giorno di sagra, San Salvatore di Milano (1960) dove nella piazza affollata del paese si raccolgono contadini vestiti a festa ma anche piccoli borghesi che si affacciano alla modernità – protagonisti del nuovo miracolo economico italiano – mentre in strada i ragazzi proseguono i tradizionali giochi di biglie e le bambine chiacchierano allegramente. Interessanti anche gli scatti del backstage del film Gli Ultimi (Elio Ciol era fotografo di scena), ideato da Padre Maria Turoldo e diretto nel 1962 da Vito Pandolfi. In Sul set del Film Gli Ultimi, nella finzione cinematografica si cerca di ricostruire il Friuli degli anni Trenta, terra ancora intonsa sebbene grondante di miseria, che permette però al regista e agli scenografi di illustrare, nella concretezza della vita contadina, i valori di una società che stava girando troppo vorticosamente con il rischio di perdere la propria identità.
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Vita ed estetica s’intrecciano invece nelle straordinarie immagini scattate poche ore dopo la tragedia del Vajont: nella serie di istantanee Disastro del Vajont lo sguardo di Ciol diviene quasi implacabile nel descrivere il dolore di chi è rimasto, nelle croci tutte uguali piantate, disposte ad uguale distanza le une dalle altre, in una terra che non può che accogliere solo miseri resti e che lascia intravedere una speranza solo nei fiori deposti candidamente da un bambino inginocchiato. Comune a tutte le fotografie in mostra è la volontà di Elio Ciol di cogliere gli aspetti più sinceri, distinguendo però molto bene, nel suo procedere, il ruolo della fotografia da quello del cinema che rimane solo “fiction”. Il fotografo non può far altro che raccontare quanto ha di fronte regalandoci una genuinità senza paragoni.