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Dal 15 marzo al 26 maggio 2013

Villa Manin di Passariano

I sogni che volano


Nel mondo della grafica s’instaura un particolare connubio d'intenti - come ha scritto il critico Roberto Budassi - tra l'artista incisore e il tecnico stampatore, dove i rispettivi ruoli sono rispettati e il tecnico assume in sé le esigenze e le aspirazioni dell’artista portandole a compimento. Un connubio che si attua nel segreto delle stamperie, in un ambiente intriso dagli aromi e dalle essenze degli inchiostri e del bitume, tra scaffali ingombri di tamponi, spatole, diluenti, carte, rulli, presse e torchi, in quel laboratorio alchemico della fantasia in cui lo stampatore diventa la metafora dello stregone-demiurgo e l'artista quella del sapiente creatore-inventore, che affida la sua ricerca espressiva alla magia dell'esperienza e della tecnica. Stamperie d’arte non ce ne sono molte, quattro o cinque in tutta Italia. Una è a Udine: è quella di Corrado Albicocco, che si trova in via Ermes di Colloredo e si appresta a festeggiare quarant’anni di attività. La Regione, col sostegno della Fondazione Crup, gli ha dedicato una mostra nell’esedra di Levante della villa Manin di Passariano, dove saranno esposte opere di 150 artisti (tra cui Vedova, Zigaina, Dugo, Ciussi, Safet Zec), uscite dalla stamperia udinese. Nato a Urbino nel 1947, Corrado Albicocco è a Udine dal 1972. È diventato friulano d’adozione passando attraverso ben 35 anni d'insegnamento (grafica pubblicitaria) all'istituto Sello (è andato in pensione nel 2006). Ha un passato di calciatore, nel ruolo di stopper, in serie C (Ancona, Triestina e Avellino). A Urbino, dopo le elementari, ha frequentato la prestigiosa Scuola del libro, così detta perché privilegiava le illustrazioni, dove si è diplomato nel 1967, seguendo le orme di suo zio, Paolo, che diplomato in quella stessa scuola si è dedicato ai disegni animati con Bruno Bozzetto e ai caroselli, mentre un suo fratello, Agostino, è stato impaginatore alla Fabbri editore. Corrado è sempre stato affascinato dalla Stamperia d’arte. Una tecnica - spiega che è stata scoperta da un italiano, l'orafo fiorentino Finiguerra, nel 1450. «E da allora non è cambiato niente». A Udine dal ‘72, Albicocco ha cominciato a insegnare, poi nel 1974 ha aperto la stamperia in via Gemona 100, dove si trovava la tipografia Missio, insieme al collega insegnante Federico Santini, anche lui di Urbino e diplomato alla stessa Scuola del libro. E dal ‘94 si è trasferito nell’attuale sede di via di Colloredo dove ha proseguito da solo, dando vita a una collana di libri d’arte, vera passione nella passione. “I sogni che volano (tra lastra e foglio)” è il poetico tema della rassegna. Albicocco ha preparato l'evento con molta cura, ma senza lasciarsi trascinare dall'entusiasmo... «Mia moglie - si limita a osservare - mi dice di stare coi piedi per terra!». La signora Brunella (ha insegnato lettere alle medie fino a due anni fa) è una saggia dispensatrice di consigli e suggerimenti, cui non si può prescindere. In stamperia collabora uno dei loro due figli, il minore, Gianluca, di 33 anni. «È laureato in economia aziendale - spiega papà Corrado - ma in questi tempi di crisi non ha ancora trovato lavoro, così lo tengo con me!»