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Dal 14 febbraio al 17 marzo 2013

Udine, Chiesa di Sant'Antonio Abate

Dolce Amistà


Si è soliti pensare ai friulani come gente seria, eccessivamente seria e operosa cristallizzata nella celebre espressione “salts, onescj, lavoradôrs”. Ma non è così o, perlomeno, fino a poco fa non era affatto così. Tutt’altro: la storia del Friuli è caratterizzata dall’animosità, dal sentimento, dalla danza, dall’amore. È quanto vuole trasmetterci la mostra “Dolce Amistà” (dolce amicizia) inaugurata il 14 febbraio, giorno di San Valentino per cura dell’Assessorato alla Cultura della Provincia di Udine. La mostra, che consegue al percorso itinerante “Il volto gentile della Patria del Friuli, Giulietta&Romeo” ospitata in ben nove Comuni, intende mostrare alcuni fatti, privilegiati, di amore nella nostra terra per continuare a educare i suoi abitanti sulla conoscenza della loro storia. O, almeno, di parte di essa in maniera brillante ed emozionante.
Si parte, allora, dall’amore cortese perché qui, alla corte dell’importantissimo patriarca Wolfger von Erla, amante della bella letteratura, sono giunti e hanno poetato i maggiori cantori d’amore della letteratura tedesca e universale: dall’autore del Nibellungelieder fino all’autore del “Parzifal” e a Walter von der Vogelweide. Con un’appendice curiosa: i soldi dell’ospitalità il buon patriarca li ottenne dal riscatto di Riccardo Cuor di Leone, naufragato poco lontano da Aquileia di ritorno dalla Crociata, con quello che ne conseguì anche sul piano letterario moderno se si pensa alla storia e al mito di Robin Hood.
La convenienza d’amore viene raffigurata dalla figura di Jacopo Linussio, il geniale imprenditore del Settecento che rivoluzionò il fashion e l’imprenditoria internazionale con le sue intuizioni e che farà sposare le figlie a esponenti del “mondo nuovo”, l’emergente ceto economico, mentre il nipote Giovanni mariterà la figlia del maggiore produttore di indaco per avere il monopolio di questo colore che è alla base della tintura dei jeans.
Questo fatto, unito al’economicità di questa tela e alla sua migliore portabilità conseguenti alle intuizioni di Linussio fa sì che egli sia considerato anche il probabile ”inventore” della tela jeans moderna.
L’amore per il ballo e il canto, poi, non è mai secondario nella cultura popolare friulana. Al patriarca Paolino che invita i compositori di musiche liturgiche a farlo contenendo l’”esuberanza” che mettono nel comporre le musiche per le feste private, si contrappone la tumultuosa crescita del cristianesimo aquileiese che trova nella danza la sua particolarità, come espresso da pre Gilberto Pressacco, o nella “Furlana” danza talmente di voga da essere ballata allo sfinimento da Giacomo Casanova (e si che doveva essere avvezzo alle fatiche considerato il suo amoreggiare) e da essere ripresa da Rameau, Couperin, Bach… fino alla meraviglia della villotta.
Questi alcuni dei momenti esibiti in questa mostra che vuole, pure essa, essere itinerante e che vede coinvolti personaggi storici e moderni della cultura friulana: da Ermes di Colloredo a Caterina Percoto, Felicita Sartori, Pier Paolo Pasolini, Pierluigi Cappello e Patrizia Moroso senza dimenticare i due ritrovati e grandi interpreti dell’amore universale, Luigi e Lucina ossia Giulietta e Romeo.
La mostra, corredata da molte informazioni di studiosi friulani e opere di artisti contemporanei, per la più parte con interessanti esperienze internazionali, ha la funzione, oltre che culturale turistica, ossia di ridefinizione e di riposizionamento della proposta culturale-turistica del Friuli che già sta dando i primi frutti con l’arrivo di turisti informati sulla storia di Luigi e Lucina/Giulietta e Romeo.
L'esposizione ha visto la partecipazione, oltre ai rappresentanti provinciali, anche del sindaco di Udine, città che collabora all’iniziativa, e di Verona, in una sorta di gemellaggio ideale tra le due città che conservano l’una la storia, l’altro il mito universalmente riconosciuto grazie alla genialità del bardo inglese, Shakespeare.
Durante l'evento, realizzato anche con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia e della Fondazione CRUP, è' stato inoltre presentato il marchio dedicato a Giulietta & Romeo e ai fatti udinesi del 1511 creato nella precedente edizione, registrato dalla Provincia di Udine e messo a disposizione degli operatoti turistici e commerciali della Regione per creare non solo maggiore attenzione sull’evento storico e sul Friuli ma per incentivare le possibilità economiche a esso legate. Fatto che in un periodo di difficoltà come quello che stiamo vivendo, non è assolutamente da poco ma dimostra una profonda attenzione che esula da una semplice esposizione.