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Deliberato il: 18.05.2009

Caritas Diocesana di Udine

Asilo per bambini nomadi e centro recupero e prevenzione devianze alcoliche in Romania


Anche grazie al cospicuo contributo della Fondazione Crup è stato possibile mettere in atto un progetto perseguito dalla Caritas Diocesana di Udine ed ora divenuto realtà. Si tratta della realizzazione di un asilo per bambini nomadi e di un centro per la prevenzione e il recupero delle devianze alcoliche in Romania grazie all’impegno dell’opera Don Orione, capofila tra i partner del progetto in Romania per realizzare e rendere disponibile in permanenza una struttura ricettiva destinata a sede dell’ACAR (Associazione Club Alcolisti in Recupero) e, per una parte, ad ampliare la possibilità di accoglienza dei “ragazzi di strada” come azione preventiva dalle devianze alcoliche. La struttura è già in fase avanzata di realizzazione grazie all’azione della Caritas Diocesana di Udine, impegnata nell’invio di volontari e nella fornitura di materiali necessari al suo completamento previsto per fine anno e la cui inaugurazione è fissata per maggio 2010. Contemporaneamente proseguono gli incontri in Romania nei club degli alcolisti in trattamento – in continua espansione e diffusi su tutto il territorio nazionale rumeno – l’opera di educazione e prevenzione fra gli orfani maggiorenni senza fissa dimora (i ragazzi di strada), i corsi di sensibilizzazione e gli stage formativi per nuovo personale socio-sanitario che si impegna nel consolidamento e nell’espansione del progetto. L’intervento di prevenzione e recupero dell’alcolismo è stato avviato in Romania del 2004 nella città di Iasi e si consoliderà secondo le previsioni nell’arco di un quinquennio grazie anche al determinante sostegno finanziario, oltre che della nostra Fondazione, anche del Comune di Udine. E’ stato appurato che l’esperimento tentato in Romania seguendo il metodo provato e diffuso in Friuli e poi in Italia e nel mondo dal medico-psichiatra prof. Hudolin, ha dato esiti molto incoraggianti tant’è che si sta diffondendo dalla Moldavia su tutto il territorio rumeno. Sono stati 13 i club di “alcolisti in trattamento” diffusisi in un quadriennio da Iasi nella Moldavia rumena mentre altri club sono stati aperti a Oradea in Transilvania, a Galati sul delta del Danubio e a Bucarest, nella capitale. Questo avvio così incoraggiante del processo di recupero delle devianze alcoliche, ha indotto l’Opera Don Orione – che con la Caritas e l’ospedale psichiatrico Socola di Iasi è partner rumena del progetto iniziato dal Friuli e da esso sostenuto – a rendere permanente e a organizzare al meglio il centro di Iasi che ospita alcolisti in trattamento e a renderlo anche un centro permanente di formazione per medici ed assistenti sociali che intendono impegnarsi in un compito come questo di grande contenuto umano e sociale, diffondendolo anche alla vicina Ucraina e nella repubblica Moldava. L’asilo per bambini nomadi, invece, inaugurato lo scorso dicembre, ha visto la sua messa in opera grazie al lavoro di trenta volontari friulani coordinati dalla Caritas diocesana di Udine che si sono adoperati come piastrellisti, elettricisti, idraulici e alcuni come aiutanti generici di supporto e che hanno portato nella città romena di Iasi un contributo fondamentale per la realizzazione della “casa S. Giuseppe” destinata a dare ospitalità a un asilo per bambini Rom, ad un centro residenziale per la prevenzione e la lotta all’alcolismo e una piccola struttura per l’accoglienza di 6 bambini di strada. I risultati alla lotta all’alcolismo, ottenuti con l’applicazione del “metodo Hudolin” – del quale il Friuli è stato apripista e fa ancora da modello – verranno presentati nel 2010 nel corso di un importante convegno internazionale sui problemi alcol-correlati in Romania. La “casa S. Giuseppe” di Iasi è stata costruita dalla locale comunità degli Orionini con il grosso contributo dato dal gruppo friulano per quanto riguarda l’impiantistica e per le rifiniture dell’edificio. In 5 turni di lavoro settimanali, con squadre da 8 persone per turno, sono stati realizzati l’impianto termico, quello idraulico, quello sanitario e la posa dei pavimenti. I materiali sono stati interamente acquistati dall’ Opera don Orione grazie a fondi raccolti in tutta Italia e i volontari friulani lo scorso novembre sono stati accolti dal “re dei Rom” della Romania, che ha espresso loro profonda gratitudine per quest’opera che promuove la scolarizzazione dei bambini nomadi.