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Deliberato il: 8.09.2008

Cartostampa Chiandetti

Testimonianza dell'esodo di trecentomila friulani a seguito dell'occupazione austro germanica


Ristampa anastatica del Giornale di Udine nel periodo 1918/1919

Si sente spesso, di questi tempi, che non c'è più posto nella nostra società per la carta stampata. E' un ritornello di moda che ha la pretesa di essere profetico. A dispetto di questa generale suggestione, non c'è tecnologia che possa surrogare la ragione, le idee, la passione che il giornale, nato per la "battaglia delle idee", riesce a trasmettere. Il Giornale di Udine con la sua storia, con la sua tradizione e per il ruolo che ha saputo svolgere per tanti anni sotto la guida di tanti illustri diretori, ha rappresentato e rappresenta per il Friuli proprio questo fattore di identità, un elemento di forte coesione, una bandiera ideale per le genti friulane, vere protagoniste di queste pagine di storia.

Sostenendo la ristampa anastatica del Giornale di Udine, edito in Firenze durante l'occupazione austro germanica seguita nell'ottobre 1917 alla rotta di Caporetto, la Fondazione Crup ha inteso onorare gli innumerevoli sacrifici delle decine e decine di migliaia di friulani costretti alla profuganza dalla Piccola Patria, nonchè le dure sofferenze che indelebilmente hanno marchiato, anche nell'anima, la personalità di migliaia di altri friulani rimasti prigionieri nel loro Friuli.

La ristampa anastatica del Giornale di Udine, delle edizioni Chiandetti, è un'opera editoriale che è stata realizzata grazie al contributo di diversi soggetti che insistono sul territorio, quali l'Università degli Studi di Udine, la Società Filologica Friulana, la Deputazione di Storia Patria per il Friuli, l'Ente Friuli nel Mondo ed il Centro Culturale di Pordenone, con i quali la Fondazione Crup ha da tempo stretti ed intensi rapporti di collaborazione. Per la realizzazione del progetto è stata fondamentale la partecipazione della Confartigianato di Udine, dell'Arcidiocesi di Udine e dell'Ordine dei Giornalisti del Friuli Venezia Giulia.