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Deliberato il: 9.06.2008

Intervento per l'esecuzione delle opere di restauro e ristrutturazione del complesso monumentale della grotta di Antro

San Giovanni d'Antro
Comune di Pulfero


La Fondazione Crup, particolarmente sensibile al recupero di tesori d'arte, ha contribuito all'opera di restauro e ristrutturazione del complesso monumentale della Grotta di San Giovanni d'Antro. Il luogo raggiungibile con una scalinata di oltre cento gradini, racchiude nel tortuoso percorso sotterraneo una mirabile sintesi di storia, di arte, di cultura e di ricchezze naturali delle Valli del Natisone. Fin dalla preistoria l'uomo sfruttò come abitazione e difesa questo luogo riparato e ricco d'acqua. La grotta-fortilizio fece certamente parte del sistema difensivo della Decima Regio romana, infatti i Romani realizzarono qui una postazione militare, collegata al sistema difensivo di Cividale. La grotta, prima ancora di qualsiasi inervento architettonico, è stata luogo di rituali legati al culto di divinità naturali, ne sono valida testimonianza alcune iscrizioni rupestri rinvenute ai suoi piedi e dedicate all'orientamento dei pianeti e al dio Silvano. La presenza di Bizantini e Longobardi è testimoniata da due luoghi di culto: la cappella della Sacrata Vergine Antiqua, di cui rimane l'arco con la ghiera in cotto e la volta a crociera e la cappella di San Giovanni Battista, trasformata nel 1477 in stile tardogotico da Andrej di Škofja Loka, caratterizzata da mensole figurate da cui partono i costoloni che si intrecciano nella volta. La prima ricostruzione della cappella è avvenuta nel 620 circa, come risulta da una scritta greca in essa presente e il suo presbiterio è tuttora aperto al culto. Nell'ampia sala d'ingresso si trova l'altare ligneo dorato del XVII secolo di Bartolomeo Ortari di Caporetto e alcuni lacerti di affreschi, tra i quali una "Veronica" , oltre a simboli di ordini cavallereschi. Il percorso sotterraneo attrezzato offre solo un assaggio delle meraviglie che esperti speleologi hanno scoperto nel profondo della montagna per una lunghezza di cinque chilometri. L'ultimo intervento manutentivo risaliva agli anni sessanta e il nuovo progetto generale delle opere ha riguardato in gan parte la conservazione del sito, per ovviare ai danni arrecati dal tempo e dalle infiltrazioni d'acqua che minacciavano preziosi reperti pittorici e arredi. Il sito, meta di consistenti e continue visite da tutta Europa, riveste un'altissima valenza sia storica sia naturalistica per le Valli del Natisone.