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Deliberato il: 15.03.1999

Completamento restauro affreschi Parrocchia S. Andrea Apostolo Gris Bicinicco

Parrocchia S. Andrea Apostolo
Gris Bicinicco


La chiesetta di Sant'Andrea a Griis è, tra tutte le consimili costruzioni votive esistenti nella terra friulana, quella che meglio evoca la spiritualità di tempi remoti. Chiesa ad aula, con campaniletto a vela di sapore seicentesco in facciata ad imitazione di quella di Madonna delle Grazie a Castions di Strada, ma costruito appena una settantina d'anni fa (Bastianello 1975), conserva al suo interno un interessantissimo ciclo di affreschi cinquecenteschi che la ricoprono interamente - fatto unico in tutta la regione - dal coro alle pareti dalla navata alla facciata d'ingresso. Si tratta di Storie della Genesi, Storie di Noè, la Madonna in trono con il Bambino tra i santi Gregorio e Cristoforo, la Crocifissione, l'Annunciazione, teorie di santi, eisodi della vita della Vergine e di Gesù e la raffigurazione dei commitenti inginocchiati, Il Giudizio Universale con il Paradiso, il Purgatorio e l'Inferno. Una vera e propria Biblia puaperum regalata dal pievano Giovanni Battista di Palmada e dai maggiorenti di Griis ai loro compaesani, probabile opera di Gaspare e Arsenio Negro.

La chiesa dedicata a S. Andrea apostolo, documentata già nel 1264, assume nel XV secolo la struttura che, pur con qualche rimaneggiatura, ancor oggi la caratterizza. Già nei restauri condotti nel 1994-95 ci si rese conto che le superfici, seppur sporche a causa di normali depositi ed annerimenti da fumi di candele, erano ben leggibili e solo parzialmente interessati da fenomeni id degrado da ricollegarsi a umidità o risalita capillare e non avevano mai subito scialbature, ne erano stati reintonacati. La tecnica pittorica è quella del buon fresco, con disegni preparatori abbozzati direttamente sull'intonaco pittorico, senza uso di cartoni o spolveri, con un'esecuzione agile, veloce, con "giornate" grandi a volte quanto le intere scene perimetrate da cornici decorative, Non sono state riscontrate finiture a secco e pertanto le operazioni di pulitura sono state eseguite con impacchi umidi di ammonio carbonato e lavaggi con aqua deionizzata. L'intergrazione pittorica ha completato l'intervento, ricostruendo con la consueta tecnica del tratteggio tutte le lacune che frammentavano delimitate parti dell'intero ciclo, in particolare la grande e terribile immagine del cupo diavolo divoratore di anime che domina la scena dell'inferno.