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Deliberato il: 30.04.2008

La Patria del Friuli 1077-1797

Provincia di Udine
Udine


Per un tempo molto lungo, misurabile in sette secoli (1070 - 1797), fra le alpi Carniche e il lido settentrionale dell'Adriatico esistette la "Patria del Friuli", che oggi rimane definita dalla lingua friulana e dalla villotta, dalla scultura lignea e dalle chiesette votive, dal cristianesimo aquileiese e dal culto dalla casa e del focolare...La Patria fu un'istituzione politica e amministrativa fino a Napoleone, ma oggi noi la vediamo come un'area culturale, secondo la definizione di Fernand Braudel: "una massa molto diversa di beni di tratti culturali, come la forma e il materiale delle case, del loro tetto, (...) come un dialetto o un gruppo di dialetti, dei gusti culinari, una tecnica particolare, un modo di credere, un mdo di amare (...) E' il raggruppamento regolare, la frequenza di certi tratti, la loro ubiquità in un'area precisa che costituiscono i primi segni di una coerenza culturale (...) un'area con il suo centro, il suo nucleo, le sue frontiere, i suoi margini..."

Scopo della mostra che si svolge a Udine, nella Chiesa di Sant'Antonio Abate dal 2 maggio al 15 giugno 2008 e del catalogo è quello di documentare il processo formativo, la vita e l'eredità storica, linguistica, artistica, culturale di una regione situata nel punto d'incontro delle tre grandi culture dell'Europa: la germanica, la latina, la slava. Partendo dal presente per allungare lo sguardo sul passato, possiamo osservare, non senza stupore, che nonostante l'indubitabile esistenza storica e la straordinaria durata della Patria del Friuli, oggi non esiste alcun ente territoriale definibile con la parola Friuli, correntemente usata dagli storici, dai geografi, dai politici, dai giornalisti, dalla gente comune con margini, talora larghi, di approssimazione o di incertezza. Dal 31 gennaio 1963 esiste un ente pubblico denominato Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, ma invano cercheremmo nel suo statuto una risposta, valida se non altro dal punto di vista giuridico, alla domanda che qui dobbiamo porci: Che cos'è il Friuli? All'interno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, per prassi quotidiana nella comunicazione, si tende a restringere il significato della parola Friuli alla sola Provincia di Udine, adoperando per le sue contigue sinonimi (Isontino, Pordenonese...) che escludono ogni legame con la regione friulana. In tal modo si va affermando nella mentalità corrente un uso riduttivo del concetto di Friuli, che affonda peraltro le radici nel passato, e precisamente nella spartizione dell'antica Patria fra Venezia e l'Austria dopo la guerra del 1508: una divisione politica che si rivelò molto più duratura del prevedibile e che, per le forze in atto nel quadro centro-europeo, fu riconfermata dall'esito della guerra del 1615-1616; resistente alla conquiste e alle riforme di Napoleone e, nel 1866, anche alla terza guerra d'indipendenza; fu, infine, cancellata dla trattato di pace che concluse la prima guerra mondiale. Nel 1797, la soppressione della Repubblica Veneta da parte di Napoleone, produsse l'estinzione della Patria, traformata in una delle terre o province a est dell'Adige cedute all'Austria per effetto del Trattato di Campoformido (17 ottobre 1797), ma sopravvisse ancora per qualche anno "le Frioul", disegnato sul calco della Patria ma subito diviso con decreto 28 novembre 1805, in tredici distretti, compresi quelli di Gradisca e di Monfalcone (Portogruaro era incluso in quello di San Vito); soltanto la città di Gorizia, con le sue immediate dipendenze era rimasta all'Austria.

Per ottenere una sodisfacente risposta alla domanda "Che cos'è il Friuli?", dobbiamo dunque rivolgerci a coloro che hanno studiato la nostra regione sotto il profilo storico-istituzionale, geografico, geologico, linguiostco e religioso, individuando i fattori di coesione e quelli di disgregazione della Patria.

Fra i fattori di coesione dobbiamo ricordare i "calchi" antichi, cioè la Carnia protostorica, la colonizzazione di Aquileia, il cristianesimo aquileiese, il ducato longobardo, lo stato feudale del 1077, il Parlamento della Patria del Friuli, le Constitutiones Patriae Foriiulii, la lingua friulana, la contadinanza...Fra i fattori di disgregazione, la presenza di feudi non patriarchini, l'avvocazia del conte di Gorizia, la litigiosità fra i feudali friulani, il confine dello Judrio fra il 1516 e il 1918, la soppressione del rito aquileiese nel Cinquecento, la soppressione del patriarcato religioso nel 1751, le riforme amministrative napoleoniche, le devastanti conseguenze delle due guerre mondiali del XX secolo, la politica antiregionale del fascismo, che lasciò pesanti eredità anche all'Italia repubblicana: si pensi soltanto al ritardo con il quale fu attuata la riforma regionalistica prevista dalla Costituzione, e la guerra ai dialetti che in varie forme fu attuata anche dopo il 1945.