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Deliberato il: 18.02.2008

Intervento per la ricostruzione del Monastero S. Maria degli Angeli ad Attimis

Monastero Clarisse Sacramentine
Attimis


Il Monastero S. Maria degli Angeli, situato in Borgo Faris, ad Attimis, è stato gravemente danneggiato da un incendio verificatosi il 29 marzo 2003 che ha distrutto circa 1/3 dell'edificio. A dare l’allarme sono stati alcuni volontari della Protezione civile di Attimis impegnati in un’operazione di disboscamento poco sopra il monastero. Appena è stato notato il fumo sono scattate le operazioni di soccorso. L’incendio, come hanno verificato i tecnici dei Vigili del fuoco, non ha origini dolose ma è stato generato, per cause ancora da accertare appieno, sotto il tetto. Sul posto da Udine, Gemona, Tolmezzo, Gorizia e San Daniele sono giunte 10 squadre dei Vigili del Fuoco. Rapidamente il rogo ha cominciato a interessare la copertura dell’edificio che conta su tre piani ed è stato inaugurato a dicembre 2002, solo tre mesi prima del disastroso incendio. Per questo i Vigili del fuoco hanno ritenuto opportuno far convergere su Borgo Partistagno anche un elicottero che dall’alto ha aiutato il lavoro dei pompieri. In breve tempo metà della corpertura è stata interessata dalle fiamme. Nel frattempo le 24 monache, clarisse sacramentine, che il monastero ospita pregavano al piano terra del monastero cercando di trovare proprio nella fede il sollievo e l’aiuto in un momento tanto difficile.
È durata oltre quattro ore la lotta dei Vigili del fuoco contro le fiamme che si levavano alte sul tetto. Grazie all’isolamento di parte della copertura il fuoco è stato domato. I Vigili del fuoco sono riusciti a salvare all’incirca metà della copertura, mettendo al riparo anche le travi portanti del tetto. L’edificio quindi risultava agibile per due terzi e le suore hanno potuto continuare ad abitare il convento. Il pronto intervento dei soccorritori, insomma, ha evitato un disastro; i danni risultavano però ingenti. La superficie interessata dal rogo è di 300-400 metri, mentre è stato completamente distrutto il terzo piano dello stabile e il funzionario del Comando provinciale di Udine che ha coordinato le operazioni, ha stimato i danni in almeno 500 mila euro. Si tratta di una costruzione imponente e realizzata secondo moderni criteri, nonostante l’architettura esterna ricordi un antico palazzo. Per la ricostruzione si è trattato di lavori lunghi e delicati, i quali però risultano ad oggi ultimati grazie al contributo proveniente dalla Diocesi, da Enti tra cui la Fondazione Crup e da persone private sensibilizzate per il grave incendio che ha colpito il monastero.