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Deliberato il: 19.04.2010

Parrocchia di San Pio X di Udine, Centro Giovanile di Accoglienza "don Adelindo"

Rinnovo ed adeguamento della cucina


La parrocchia di San Pio X, a Udine, con il suo centro di accoglienza "Don Adelindo", il prossimo 31 luglio festeggerà gli ottant’anni del suo parroco, don Tarcisio Bordignon - da 45 anni al servizio della comunità e sacerdote da 55 – con la benedizione delle nuove strutture a disposizione della parrocchia: la rinnovata cucina del centro di accoglienza, il nuovo edificio che ospita, nel seminterrato, gli spogliatoi del campo di calcio e, sopra, il palco per manifestazioni all’aperto, a carattere culturale, musicale o teatrale.

Gli spogliatoi avranno un fine di promozione della cultura e del mondo giovanile. Il campo di calcio è utilizzato, infatti, innanzitutto dalla società di calcio "Donatello", ma lo spazio è disponibile anche per altri gruppi, tra cui squadre amatoriali oppure le comunità di nigeriani e ghanesi, che si trovano per fare allenamenti e tornei, diventando, quindi, un luogo di aggregazione, tra i pochi in città, poiché gli altri campi sono quasi tutti utilizzati in esclusiva da società calcistiche.

Il palco, al quale mancano ancora le pareti laterali per considerarsi terminato, ha già cominciato ad essere utilizzato per le feste dei ragazzi dell’oratorio o dei vari gruppi etnici della città.

I lavori per gli spogliatoi, che sono durati due anni e mezzo, sono stati realizzati con il coinvolgimento delle persone in difficoltà che vivono nella parrocchia, dando così loro un’occasione lavorativa. Nel centro di accoglienza, infatti, trovano ospitalità tra le 30 e le 40 persone, per pranzo, cena e per la notte. Rinnovare la cucina del centro, rendendola adeguata a tutti gli standard di sicurezza e alle necessità di crescita della comunità, era un obiettivo necessario che è diventato possibile anche grazie alla Fondazione Crup. Gli ospiti sono per un quarto italiani, per un quarto africani e la restante parte europei. Alcuni sono qui da anni, per altri invece c’è un ricambio abbastanza forte quando riescono a integrarsi, a trovare un lavoro o, dopo aver imparato qualcosa, ripartire per Milano o per l’estero. Ogni giorno la cucina, grazie ad una cuoca rumena e ad un marocchino, prepara dai 20 ai 40 pasti. L’Istituto Bearzi offre quello che avanza dalla propria mensa, la cooperativa di consumo fornisce lo scatolame che sta per scadere, la frutta e la verdura provengono dal mercato e dal banco alimentare. Solo l’indispensabile è acquistato. Dimostrando solidarietà sociale e riduzione degli sprechi, ciò che è in più per il Centro “Don Adelindo” è distribuito alle famiglie bisognose: poveri e nomadi che sono sempre in aumento anche a Udine.