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Deliberato il: 19.06.2023

Per una valorizzazione della scultura 'el partidor' di dino basaldella

Comune di Udine Servizio Cultura e Istruzione
Udine


Il Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Casa Cavazzini ha realizzato il progetto di valorizzazione della scultura 'El Partidor' di Dino Basaldella, acquistata nel 1985 e rimasta presso la vecchia sede espositiva della GAMUD a Udine, all'esterno del complesso architettonico del Palamostre. L'opera, realizzata dal fratello più anziano di Mirko e Afro, appartiene al prolifico periodo dei 'ferri' che lo vide impegnato dagli anni '50 alla morte nel 1977, con reinterpretazioni dello scarto industriale in chiave estetica. Artista di valenza internazionale, Dino ebbe una sala dedicata interamente al suo lavoro alla Biennale di Venezia del 1964 e partecipò anche alla Quadriennale di Roma del 1965-66. L'opera, collegata al basamento in cemento da una piastra di ferro fissata mediante bulloni, presentava fenomeni di alterazione e degrado a carico degli elementi costitutivi, in particolare per quanto riguarda i protettivi applicati in precedenti interventi, nonché incrostazioni di ruggine in prossimità dei punti di giunzione con la piastra, da non confondersi con la superficie ferrosa caratterizzata da delicati effetti cromatici volutamente ricercati dall'artista. L'intervento previsto dal restauratore Ruma, per il recupero e il riposizionamento nell'atrio a doppia altezza del piano terra di Casa Cavazzini, ha previsto la progettazione specifica per il trasporto e l'imballaggio dell'opera e del basamento (in collaborazione con gli architetti Clochiatti e Tomic) e la ricollocazione dell'opera sul basamento all'interno del museo. Inoltre, per il basamento è stata realizzata la pulitura e il rivestimento con cover in acciaio zincato verniciato a polvere di colorazione e morfologia simile a quelli già utilizzati nel museo. Per la scultura è stata eseguita la rimozione dei residui alterati di vernice protettiva precedente, il trattamento antiruggine con inibitore/convertitore e la stesura di nuovo protettivo idoneo. L'intervento è stato seguito nelle diverse fasi dai restauratori della ditta LAAR di Domenico Ruma e dagli arch. Alberto Clochiatti e Emanuele Tomic di Udine.