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Deliberato il: 9.06.2008

Restaurazione delle quindici statue del muro perimetrale dell'Abbazia di Rosazzo

Arcidiocesi Curia Arcivescovile
Udine


Le quindici statue scultoree in pietra tenera di Vicenza che decorano il muro perimetrale dell’Abbazia di Rosazzo si possono assimilare ai numerosi cicli di sculture che costellano il territorio regionale intorno alla prima metà del Settecento. Uno di questi cicli meglio conservati è sicuramente quello pensato per il giardino interno del Palazzo patriarcale di Udine, il cui restauro è stato finanziato dalla stessa Fondazione CRUP, la quale ha contribuito anche per l'intervento nell’Abbazia sopra menzionata. La vicinanza tipologica delle statue sembrerebbe preludere anche allo stesso committente: il patriarca Dionisio Delfino, che viene insignito di tale carica dal 1699 e la mantiene fino al 1734. Sarebbe interessante scoprire se le sculture di Rosazzo siano state da lui commissionate, a seguito della nomina da parte di Papa Clemente XI, a commendatario di Rosazzo, avvenuta nel 1705. Dal punto di vista dell’esecuzione le statue potrebbero essere attribuite agli artisti vicentini che operarono in Friuli in quel periodo, fra i quali ricordiamo - per le decorazioni della facciata della chiesa di Sant’Antonio Abate a Udine e per la realizzazione delle statue del giardino Arcivescovile – Antonio Gai e Gianmaria Morlaiter. Per le sculture di Rosazzo, a seguito di recenti rivalutazioni, si è pensato anche ad Agostino Testa - vicentino che operò molto in Friuli, soprattutto nel cantiere di Villa Manin - o Orazio Marinali dalla cui bottega uscì Giacomo Cassetti. Le statue sono poste su basamenti e rappresentano figure allegoriche, esse sono interessate da gran parte delle forme di degrado tipiche dei manufatti lapidei esposti agli agenti atmosferici e all’incuria che provocano la lenta disgregazione ed erosione della superficie. L’intervento di restauro ha previsto un trattamento biocida, una pulitura meccanica, l’incollaggio degli elementi lapidei pericolanti, il fissaggio, la demolizione delle stuccature precedenti e l’applicazione di quelle nuove, l’aggregazione superficiale e la protezione finale. Tutte le tecniche applicate ai fini del raggiungimento del restauro potranno chiarire molti aspetti e caratteristiche che connotano le modalità operative di ciascuno scultore e consentire un approfondimento degli studi storico-artistici.