Restauro degli affreschi attribuiti a Giulio Quaglio e collocati nella chiesa della Beata Vergine di Loreto

La chiesetta della Madonna di Loreto venne fatta costruire dal soprintendente alle dogane, Mathes Carl v. Rechbach, come si evince dal suo testamento del 30 agosto 1688. È una chiesa poco nota agli storici dell'arte friulana, nonostante le tante interessanti opere d'arte in essa conservate. L'iconografia rimanda alla lontana alla maniera italiana esportata in Carinzia, in Slovenia e in Stiria dai maestri della Valle Intelvi e da Giulio Quaglio segnatamente, ma anche alcune particolarità stilistiche e l'uso dei colori parlano a favore di un maestro austriaco. Le belle pitture del soffitto e delle pareti, anche se ridipinte a seguito di un incendio, conservano ancora elementi significativi. Le condizioni dell'ambiente peggiorate nel Novecento hanno reso necessario il restauro che ha ridato piena leggibilità ai dipinti. Gli affreschi presentavano numerose efflorescenze saline, con cadute di colore; gli stucchi e e le cornici, successivamente alla pulitura sono stati fissati e reintegrati dei finti marmi. Per le parti in legno della balaustra e del soppalco si è reso necessario procedere al consolidamento, completato successivamente con la reintegrazione pittorica all'acquerello.