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Deliberato il: 27.08.2001
Restauro del Crocifisso in legno policromo collocato nel Duomo di S. Maria Maggiore di Spilibergo
Duomo di Santa Maria Maggiore
Spilibergo
Il Crocifisso, che un tempo trovava collocazione sulla trave dell'arco del coro, come suggerito dalle dimensioni e dall'accentuata inclinazione della testa, nonchè dall'assenza nel tempio di un altare con lo specifico titolo, è stato in epoca recente trasferito dalla navata di destra al secondo altare dell'opposta. Probabilmente è opera eseguita da uno scultore friulano degli inizi del '500, come indicherebbero l'impianto e l'intonazione realistica simile a quelle del Crocifisso di Venzone, anche se la profonda ferita del costato e la cavità presente nella testa e nel tronco, a motivo di deposizione di reliquie, l'avvicina all'esemplare di Moggio Udinese del 1466. Il Crocifisso è stilisticamente complesso, infatti presenta elementi di accentuato arcaismo e contemporaneamente particolarità tecniche che gli conferiscono un forte senso naturalistico dato dalla realizzazione di vene e capelli con corda, ma anche dal perizoma eseguito in tesuto poi gessato e dipinto. La croce non risulta originale, ma posteriore. L'opera era molto rimaneggiata e appesantita da precedenti restauri, con ampi ritocchi e stuccature, in particolare sul torace e molto del carnato originario era andato perduto. Quasi integro invece il perizoma nel disegno a fascette vericali, con tracce di doratura sul fondo bianco. Eliminati gli interventi precedenti, a completamento del restauro si è provveduto alla stuccatura e all'integrazione pittorica delle lacune, alla ricucitura delle abrasioni e all'abbassamento del tono dell'imprimitura ocra della preparazione per attenuare l'effetto maculato del carnato.