Restauro della 'macchina delle quarantaore' in legno scolpito e dorato del duomo di Tolmezzo

La Parrocchia del duomo di San Martino a Tolmezzo ha inteso restaurare la 'Macchina delle Quaranta ore', del sec. xvii in legno scolpito e dorato, con un intervento sia strutturale che estetico, per mantenere viva la tradizione che, attraverso la sua erezione nel periodo pasquale, si perpetua da secoli unitamente al fortissimo impatto emotivo e simbolico che essa suscita in chi si reca in chiesa. Diffusa soprattutto in epoca barocca, l'opera di Tolmezzo è un'importante struttura in legno e metallo dorato e riccamente ornata: volute, foglie, tralci di vite e grappoli d'uva, putti e due angeli. Una volta assemblata raggiunge l'altezza di circa 3 metri e mezzo, la larghezza di circa 210 cm, con 62 candelieri. L'opera che versava in condizioni conservative critiche, che peggioravano ogni qualvolta l'apparato veniva maneggiato per le operazioni di montaggio e smontaggio, presentava le parti metalliche coperte da pesanti stesure di porporina, così come quelle lignee che avevano perso anche vaste aree della preparazione in gesso; molte le lacune, con porzioni di doratura irrimediabilmente perdute. L'intervento proposto dalla restauratrice Francesca Comello della ditta Il Vento e il Sole, e dalla ditta Fratelli Rossitti, ha previsto il trattamento antitarlo, la ricostruzione dei particolari lignei mancanti, la sostituzione di alcuni elementi di sostegno alla struttura, il consolidamento delle superfici lignee e in gesso, la rimozione della porporina, la ricostruzione delle lacune e la levigatura, la ricostruzione delle dorature con foglia oro arancio o rosso e brunitura, la stesura della finitura in gommalacca e protettivo.