Restauro dell'altare ligneo del XVII secolo della Parrocchiale di San Martino

Indicato come proveniente dalla parrocchiale di Porcia, la solenne macchina, priva delle "orecchie" laterali, si imparenta come stile, con il fonte battesimale del duomo e due altari della chiesa di Santa Maria, attestando i medesimi caratteri di attardato manierismo propri della bottega Ghirlanduzzi di Ceneda, largamente attiva nella seconda metà del XVII secolo nel territorio con i due esponenti maggiori Gio. Battista e Andrea, figli del maestro intagliatore Paolo. L'altare si presentava interamente ricoperto di strati di sporco di deposito che offuscava la leggibilità delle ben conservate dorature e dei carnati, con ridipinture nella predella e zone abrase. Numerosi i segni di attachi xilofagi, le lacune di elementi decorativi e i sollevamenti degli strati policromi. Il restauro ha compreso la disinfestazione dei tarli, il consolidamento delle porzioni lignee cedevoli, il fissaggio delle porzioni di colore, la pulitura dello sporco di deposito e della porporina. Ricostruite le parti mancanti di decorazione sono state stuccate e integrate le lacune con la tecnica a rigatino.