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Deliberato il: 22.07.1996

Restauro scultura lignea raffigurante S. Caterina attribuita alla bottega di Domenico da Tolmezzo sec. XV

Museo Carnico delle Tradizioni Popolari Michele Gortani
Tolmezzo


La caratteristica principale di questa preziosa statua sembra essere l'incertezza. In primo luogo a partire dal soggetto che essa raffigura, in quanto la mutilazione di entrambi gli avambracci le ha tolto gli attributi che solitamente contraddistinguono la santa. Si ipotizza, tuttavia, che la scultura lignea della fine del XV secolo raffiguri Santa Caterina d'Alessandria, in quanto le proporzioni supersiti lascerebbero intendere che con una mano trattenesse la ruota della tortura e con l'altra la palma, simbolo di martirio. Un'iconografia simile, opera di Domenico da Tolmezzo (1487), si poteva osservare nell'Ancona della Pieve di San Floriano a Illegio o nella variante con il libro al posto della palma di Antonio D'Incarojo (1497) del Duomo di Venzone. Incerta è anche la provenienza e l'originaria collocazione della scultura, che probabilmente faceva parte di un polittico, così come l'attribuzione che rimanda alla Scuola di Domenico da Tolmezzo. L'opera si presentava priva delle mani e con evidenti ridipinture, sollevamenti della pellicola e depositi di sporcizia superficiale. All'esame stratigrafico dimostrava di aver subito due precedenti interventi di restauro nel XVIII e XIX secolo che ne avevano compromesso irrimediabilmente la cromia originaria. Pertanto, in accordo con la Soprintendenza, è stato deciso di mantenere lo stato di fatto provvedendo a pulire, disinfestare l'opera e a fissare e stirare i sollevamenti. Inoltre, sono state risarcite le lacune e i saggi di pulitura; è stata eseguita l'integrazione pittorica e applicato bolo rosso con foglia oro per le dorature. Da ultimo è stato applicato uno strato di vernice protettiva.