Università degli Studi di Udine- Dipartimento di Patologia e Medicina Sperimentale e Clinica

In molti casi le alterazioni della superficie corneale sono associate ad un esteso danno della congiuntura bulbare, come nelle gravi causticazioni da alcali (primo fra tutti la soda caustica), in cui tutto il segmento anteriore dell’occhio è coinvolto. In tali casi l’ischemia e la necrosi della congiuntura condizionano i successivi eventi che portano inevitabilmente al melting della cornea con perforazione del bulbo e perdita definitiva della funzione visiva. A queste patologie di difficile soluzione, un approccio risolutivo potrebbe consistere nella “terapia cellulare”, ovvero nell’integrazione degli epiteli mancanti con interventi chirurgici in più step: in primo luogo quello congiuntivale ed in seguito quello corneale.

Nel laboratorio di Colture Cellulari della Cattedra di Patologia Generale della Facoltà di Medicina e Chirurgia, presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Santa Maria della Misericordia di Udine, sono stati analizzati dalla dottoressa G. Perella molti tessuti corneali di donatori provenienti dal reparto di oculistica, dai quali sono stati poi prelevati dei frammenti dal limbus, dando vita a delle colture di cellule epiteliali corneali caratterizzate per i seguenti marker: CK19, CK3, CK12, EFG e ABCG2, espressioni proteiche limitate alle cellule staminali, che hanno riscontro nell’occhio solo a livello di epitelio limbare.

A causa dei riscontri emersi da questi esperimenti, il Dipartimento di Patologia intende portare avanti un progetto di ricerca sulle cellule staminali, coinvolgendo anche i pazienti dell’ospedale, ai fini di ottenere delle possibili risoluzioni nelle problematiche relative alle affezioni dalle alterazioni e lesioni della superficie corneale.

Vista l’importanza e la straordinarietà del progetto, la Fondazione Crup ha deciso di finanziare il progetto di ricerca, auspicando la buona riuscita dell’impresa.