Patrimonio Culturale
Patrimonio Artistico
Vele in laguna
Autore: Ciardi Guglielmo
Tipologia: Dipinto
Tecnica: tela/pittura a olio
Dimensioni: cm 63,5 x 97 - dipinto con cornice: 83,5 x 115
Periodo: 1890 - 1899
Dopo la maturità classica, studia all’Accademia di Venezia con Domenico Bresolin, che lo porta a dipingere dal vero nella campagna veneta e nelle prealpi; aveva già cominciato ad esporre nel ’65. Del 1868 il viaggio prima a Firenze, dove conosce la pittura dei Macchiaioli e in particolare Telemaco Signorini e Nino Costa, poi a Roma e a Napoli, a contatto con gli artisti di quella scuola, col De Nittis e con Filippo Palizzi. Attorno al 1870 nascono i primi capolavori in cui Ciardi coniuga la tradizione della veduta settecentesca con le nuove acquisizioni legate alla visione diretta del vero: emergono quei paesaggi di laguna dalla luce alta e tesa che identificano il pittore come il vero erede della tradizione vedutistica veneziana e contemporaneamente come uno dei suoi massimi innovatori. Nel 1878 si reca a Parigi, dove partecipa all’Esposizione Universale e conosce da vicino la nuova pittura francese. Negli anni Ottanta il suo colore si anima, diventa vibrante, più attento ai giochi della luce e alle sue rifrazioni, risentendo della lezione impressionista. Sostituisce il suo maestro Bresolin nella cattedra all’Accademia, nel 1895 è tra i promotori della prima Biennale di Venezia, la sua fama è consolidata anche fuori dei confini italiani. La capacità di rinnovarsi risalta ulteriormente dalle opere che riporta da un viaggio a Londra compiuto nel 1910, nelle quali mostra di aver ben compreso la lezione di Monet. Vele in laguna è quadro quanto mai rappresentativo della maturità di Ciardi, direttamente toccato dall’influenza impressionista ormai non più prescindibile. L’opera tuttavia, pur pregna di vibrazione atmosferica e percorsa tra acqua e cielo da un brivido cromatico vivido e mosso, mantiene una lucidità, e una nettezza d’impostazione anche compositiva, che non dimentica la sua origine, cioè la veduta veneziana del Settecento. Divisa quasi esattamente a metà dalla linea dell’orizzonte, essa imposta poi in modo molto naturale il ritmo delle vele triangolari che si allontanano sulla destra, mentre la sagoma scura dello scafo è spostata nella stessa direzione per evitare un’impostazione spaziale troppo schematica; tuttavia l’equilibrio della composizione viene immediatamente recuperato dal peso centrale della vela che s’innalza sopra il timone. Opera da cui spira il calmo e riposato senso della vita della laguna; da assegnare agli anni Novanta dell’Ottocento.