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Il giudizio di Mida


Autore: Pellegrini Giovanni Antonio

Tipologia: Dipinto

Tecnica: tela/pittura a olio

Dimensioni: cm 107 x 156 - dipinto con cornice: 130 x 179

Periodo: 1715

Questo dipinto di proprietà della Fondazione Crup pur non essendo documentato è stato convincentemente attribuito a Giovanni Antonio Pellegrini (1675- 1740), il pittore che sfruttando la selettiva opera di recupero di Sebastiano Ricci approdò ad un precoce rococò che esportò nell'Europa da lui percorsa con frenetica attività. Pittore veneto di moda nel primo Settecento, cognato della celebre ritrattista Rosalba Carriera, venne chiamato ad operare a Londra, a Dusseldorf, nei Paesi Bassi. Nel 1728, dovendosi recare alla corte di Vienna per dipingere la sala dell’imperatore Carlo VI, il comune di San Daniele gli chiese, per interessamento di Alberto Bertoli, di fermarsi nella cittadina per affrescare la cupola e le vele del duomo, cosa che il pittore fece, in soli quattordici giorni, coadiuvato – sul piano materiale, ma non artistico, come è stato recentemente chiarito - dal pittore sandanielese Giuseppe Buzzi. Conclusa la prima parte del lavoro il 23 giugno 1728, Pellegrini ritornò a S. Daniele nel marzo del 1729 per portarlo a termine. Le pitture vennero purtroppo coperte di bianco nel 1820, ma senza dubbio dalla maniera facile e leggera e dai colori delicati del maestro veneto trassero insegnamento il Buzzi e altri pittori friulani dell’epoca. Databile intorno al 1715, come mostra la vicinanza ad altre opere del periodo, il dipinto si fa apprezzare per la buona impaginazione e soprattutto con il colore caldo e luminoso, ricco di morbidi chiaroscuri e di tonali cromatismi. E’ il caso di ricordare che le raffigurazioni di carattere storico così come quelle mitologiche tratte dalle Metamorfosi di Ovidio erano molto apprezzate dalla colta nobiltà del tempo. A Udine ne sono interessante testimonianza gli affreschi che Giulio Quaglio condusse nel 1692 nella loggetta al piano nobile del palazzo dei signori della Porta in via Treppo, dove trattò episodi illustri (ad esempio la fuga di Enea da Troia con il padre Anchise sulle spalle, o l’inganno del cavallo da cui uscirono gli invasori) insieme con altri poco conosciuti, come Latona che trasforma in rane i villici della Licia, Medea ed Esone, Apollo e Dafne, il Banchetto di Licaone, Acide e Galatea inseguiti da Polifemo, Pelia ucciso dalle figlie, Apollo scortica Marsia.