Patrimonio Culturale
Patrimonio Artistico
Ritratto di Arbeno d'Attimis
Autore: Pellis Giovanni Napoleone
Tipologia: Dipinto
Tecnica: tela/pittura a olio
Dimensioni: cm 80 x 65 - dipinto con cornice: cm 95 X 80
Periodo: 1945 - 1955
Queste due pitture confermano, se ce ne fosse bisogno, la capacità del Pellis anche nello specifico tema del ritratto. Del resto chi ricorda, per esempio, il celebre Autoritratto del 1920 con la tavolozza in mano e alle spalle la neve, o il Ritratto della moglie Gina del ’35, o ancora il formidabile Autoritratto a sanguigna di collezione privata, pubblicato nel catalogo a cura di Licio Damiani per la mostra di Fagagna del 1988, non avrà dubbi in proposito, anche perché lo scrupolo artistico di Pellis era molto acuto, egli concepiva il suo lavoro in termini per così dire assoluti: “L’arte è spaventosamente egoista e chi la tradisce, come me, non è degno di possederla…Quando vedo quella chiesetta con lo sfondo del Coglians e quei boschi che la incorniciano…mi sembra di non averla mai dipinta. E, infatti, dipinta bene, come io la sento, forse mai. Per questa ragione sono sempre tentato di rifarla”. Si tratta di due passi di lettera dai quali traspare bene come l’impegno del pittore verso la sua arte non preveda alcun genere di indulgenza. I due ritratti in questione saranno stati affrontati dal pittore, noi crediamo, più come un compito professionale che come un piacere, ma appunto per questo essi sono ancor più significativi della sua bravura. Più in posa, più vagamente idealizzato quello di Umberto Zanfagnini, calato tuttavia in una pittura magistrale nello svariare delle tonalità azzurrine, nello splendido brano dei libri sulla sinistra; meno diretto, certo, sul piano psicologico, anche se il volto è fissato nella sicura padronanza dell’autoconsapevolezza. Più diretto, magistralmente preciso nella caratterizzazione fisionomica quello dedicato ad Arbeno d’Attimis, persona presente in tutta la sua sicurezza, dall’atteggiamento indagante e riservato, figura calata in un’atmosfera cromatica di sapore antico, quasi veronesiano.