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Pianta di udine


Autore: Spinelli Giovanni Giacomo, Dalla Via Alessandro

Tipologia: Stampa

Tecnica: acquaforte/bulino

Dimensioni: mm 795 x 655

Periodo: 1704

In alto, un cartiglio sostenuto da putti in volo, con al centro lo stemma della città di Udine con cimiero e cavallo, reca l’iscrizione: “NOVISSIMA PIANTA DELLA CITTA’ D’VDINE METROPOLI DEL FRIVLI /CON L’INDICE DE LVOGHI PIV’ CONSPICVI CIOE’ TEMPLIJ, OSPITALI, E FABRICHE /PVBLICHE PRESA IN DISEGNO DA GIO /GIACOMO SPINELLI GEOMETRA, E /DEDICATA ALL’ILLUSTRISS[I]MA CONVOCATIONE”. Intorno allo scudo: “EST AQVILEIENSIS FIDES HAEC URBS VTINENSIS”; sotto, in un nastro,”VTINET (?) DISTINCTA SOLI SPECTATVR IMAGO – INGENIA, ET STVDIVM SPLENDIDIORA LATENT”. In basso, un cartiglio srotolato e sostenuto da quattro putti reca la dedica: “Ill.mo et Eccell.mo Sig.r Luogotenente, Ill.mi SS.ri Deputati et convocati. Era ben giusto, che di questa loro chiarissima, et antica Città, doppo ch’ha dati al Mondo Huomini de’ più Illustri nell’armi, de’ più eruditi nelle scienze, e sin di quelli ch’hanno potuto con la loro dottrina accreditare la Iurisprudenza fosse data in luce una volta in una giusta, ed esatta Pianta quella figura, che sin ad’hora è stata defraudata del universale osservatione, o per ingiustizia del Fato, ò per inavvertenza, o per mancanza di Soggetti ch’habbin voluto faticare per il giustissimo fine di render osservabile agl’Huomini quel materiale il cui formale è stato, e sarà sempre ammirabile. Questa hor io le rappresento, che se non ho la sorte d’esser loro concittadino sono però abitante della loro Città sin dal primo lustro dell’età mia, ond’hopotuto concepire, e nutrire un genio particolare, et un Amore devoto, che m’ha obbligato a darle in contrassegno della stima ch’ho per quest’Ill.mo Publico. Gradiscano con la loro generosità gl’effetti d’un animo proclive a servirle, e se la Pianta del Capo della Provincia del Friuli sortirà il disiderato aggradimento, attendano pure quella del corpo intiero, la cui vera forma non è per anco stata veduta, e credano che tutto nasce in me, e nascerà dalla brama ch’ho d’esserle noto. Di VE. e VV SS Ill.me Humil.mo Riv.mo, et ossequiosiss.mo Serv.re Gio Giacomo Spinelli Geom.a Vdine 30 Giugno 1704” Più sotto, ma fuori dal cartiglio; “Alessandro Dalla Via scul. In Venetia”. Questa pianta, frutto di un’accurata opera di misurazione e di ingegneria, costituisce il primo attendibile rilevamento in scala di Udine, anche se molti dettagli – messi a confronto con i minuziosi rilievi ottocenteschi – risultano approssimativi. Due cartigli, ai margini della carta, con la medesima intestazione (Indice de’ Luochi più Cospicui della Città di Vdine” elencano i principali monumenti cittadini contrassegnati da un numero riportato nella pianta. Nel cartiglio di sinistra: “N° 1, Castello dove ha la residenza il Luogotenente G[e]n[era]le della Patria del Friuli d’Architettura del Scamozzi. /N° 2. Chiesa, e Scuola di S.ta Maria di Castello. /N° 3. Palazzo publico della Città in cui sono le Sale de’ suoi Consegli, Armamento publico, e gli Archivij publici, e Loggia sopra Colon.e di Marmo dove si raccoglie la Nobiltà. /N° 4. Chiesa di S. Giovanni e Portici publici d’ordine Jonico Architettura del Scamozzi, sotto de quali vi è la Camera Fiscale, il Collegio de’ Notari e l’officio della Sanità e della Panina. /N° 5. Basilica del Duomo dov’è la Cattedra Patriarcale d’Aquileia, et un Capitolo de Canonici. /N° 6. Palazzo Patriarcale, dove risiede il Pat[r]iarca d’Aquileia. /N° 7. Chiesa del Patriarcato dedicata a S. Antonio Abbate. E Scuola di S. Antonio Abbate. /N° 8. Seminario Patriarcale. /N° 9.Chiesa, e Monaster.o delle Dimesse. /N° 10. Chiesa delle Gratie e Convento de PP. Serviti. /N° 11. Chiesa di S.Valentino Parochiale del Borgo di Prachiuso, e Scuola di S. Valentino. /N° 12. Monaterio delle Tertiarie della B.V. de’ sette dolori. /N° 13. Chiesa antica di S.Valentino 14. Monastero delle MM. Agostiniane. /N° 15. Chiesa, e Monasterio delle MM. di S. Chiara . /N° 16. Chiesa di S. Querino Parochiale del Borgo di Gemona. /N° 17. Chiesa e Conv.to de’ PP. Capucini. /N°18. Chiesa Parochiale del Redentor. /N° 19. Chiesa di S. Lucia, e Convento di PP. Agostiniani, Scuola di S. Lucia e Scuola dell’Angelo Raffaello. /N° 20.Chiesa Parochiale di S. Christofforo, e Scuola di S. Christofforo. /N° 21. Chiesa di S. Pietro Martire, e Conv.to de’ PP. Domenicani. /N° 22. Chiesa della Mad. Ss. del Rosario . /N° 23. Chiesa Parochiale di S. Giacomo, Scuola di S. Giacomo, e Congregatione per il Suffragio dell’Anime del Purgatorio. /N° 24. Chiesa e Monaster.o delle Citelle. /N° 25. Chiesa di S. Nicolò Parochiale del Borgo Poscole, Scuola di S. Nicolò, e Monast.o de’ Monache Convent.i di S.Chiara”. Nel cartiglio di destra: “ N° 26. Chiesa e Monasterio delle Terziarie di S. Domenico. /N° 27. Chiesa di S. Giorgio, Commenda della Relig.ne di Cavall[ier]i Gerosolimitani, et Parochiale del Borgo di Grazzano, e Scuola di S. Giorgio. /N° 28. Chiesa di S. Franc.co della Vigna, e Convento de’ PP. Zoccolanti, e Scuola dellal SS.ma Concettione. /N° 29.Chiesa di S. Spirito, e Monast.o delle Terziarie di S. Franc.co. /N° 30. Chiesa nuova di S.Lorenzo Giustiziano de’ PP. Barnabiti. /N° 31. Scuole Publiche sotto la disciplina de’ detti PP. Barnabiti. /N° 32. Chiesa, e Scuola del SS.mo Crocefisso Scuola di S, Spirito, e Scuola di S. Francesco. /N° 33. Chiesa, e Convento de’ PP. Di S. Francesco. /N° 34. Chiesa, et Hospital maggiore della Città. /N° 35. Chiesa di S. Staffano. /N° 36. Teatro Mantica. /N° 37. Chiesa di S.ta Maria Madalena, et Oratorio della Congragatione de’ PP. Di S. Filippo Neri. /N° 38. Congragatione di detti PP. Di S. Felippo Neri. / 39. Chiesa, e Monasterio delle MM. di S. Bernardino. /N° 40. Chiesa, e Monasterio delle MM. Capucine. /N° 41. Chiesa Paroch.e di S. Pietro. /N° 42. Chiesa, e Conv.to de’ PP. De’ Carmini e Scuola della B.V:.del Carm.ni. /N°43. Chiesa di S. Ermacora. /N° 44. Chiesa di S. Lunardo. /N° 45.Racchetta. /N° 46. Scuola di S.Girolamo, Scuola del SS.mo Sacramento, Scuola di S. Gioseffo, Scuola di S. Gottardo, e Scuola del B.o Beltrando. /N° 47. Hospital della Scuola de Calegari. /N° 48. Chiesa di S.Bartolamio. /N° 49. Monte di Pietà. /N° 50 Beccarie, e Fontico della Città. /N° 51. Chiesa, et Abbatia di S. Tomaso. /N° 52. Quartiero di Cavalleria. /N° 53, Chiesa di S. Rocco in Castello. /N° 54. Chiesa nuova del Monte di Pietà. /N° 55. Pesa del Fieno in Giardino. /N° 56. Chiesa di S.ta Elisabetta. /N° 57. Bersaglio publico per gli esercitij di Bombardieri. /N° 58. Torre ove si conservano le Polveri da Guerra. /N° 59. Scuola della Madonna degl’Angeli, e Scuola della B.V. del Rosario. /N° 60. Chiesa, e Casa delle Convertite. /N° 61. Sito della Rovina di ragione del NH. et March.e Antonio Savorgnan fu de Carlo. /N° 62. Academia di SS.ri Sventati. /N° 63. Parte del primo Recinto della Città. /N° 64. Edificio dove si lavora la seda”. Utilissime per recuperare l’ubicazione di luoghi e monumenti ormai non più esistenti, le scritte contengono talvolta notizie non condivisibili (il castello e i portici di S. Giovanni dovuti allo Scamozzi quando invece sono opera il primo di Giovanni Fontana, i secondi di Bernardino da Morcote) ma indicative dell’informazione del tempo riguardo allew vicende storico-artistiche della città; mantengono poi, tra l’altro, vivo il ricordo delle tante “scuole” presenti all’epoca in Udine. Lo Spinelli si servì del suo lavoro in vari modi: all’Archivio di Stato di Udine, ad esempio, si conserva un suo interessante disegno in cui vengono riportati il titolo intero della pianta e la dedica al Luogotenente e ai Deputati, ma viene riprodotta solamente quella parte della città che interessa i possedimenti dei Savorgnan, cioè il recinto della città e il sito detto la Rovina dove un tempo sorgeva il loro palazzo. Nella dedica al Luogotenente lo Spinelli afferma orgogliosamente di essere stato il primo a stendere “una giusta, ed esatta Pianta” della città di Udine ed accenna al suo desiderio di fare una pianta dell’intera Patria del Friuli “la cui vera forma non è per anco stata veduta”: non riuscì, per quanto si sa, nel suo intento, ma come preparatori alla grande pianta del Friuli vanno senz’altro considerati i disegni che stese, tra il 1688 ed il 1714, per illustrare il territorio del Friuli occidentale, e quelli relativi ai confini orientali ed alla Slavia friulana. Venduta anche a scopo benefico, dalla Congregazione di Carità di Udine, la pianta di Udine di Spinelli e Dalla Via servì da base ad Antonio Gironcoli per la sua Pianta della Città di Udine incisa dal francese de Baurain nel 1728 , in cui compaiono due riquadri esterni alla pianta con una suggestiva veduta dall' alto della quattrocentesca Loggia Pubblica con l'annesso Palazzo Comunale del XVI secolo e del Monte di Pietà, con le imponenti arcate e la bella finestratura della facciata, la corsa dei fornici architravati in bugnato su via del Monte e il campaniletto con cella campanaria e cupolino che sormonta il tetto. È la più antica, credibile raffigurazione del Monte di Pietà di Udine.