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4.03.2025
Bando Restauro 2025: un motore culturale, identitario e aggregativo
E' stata presentata presso la sede della Fondazione Friuli l’ottava annualità del Bando Restauro che, con il sostegno di Intesa Sanpaolo, mette a disposizione 500 mila euro. Le domande andranno presentate entro il 27 marzo.
Il nuovo Bando Restauro della Fondazione Friuli intende sostenere il recupero e la valorizzazione di un patrimonio culturale locale che rappresenta l’identità delle piccole comunità. Le novità dell’edizione 2025 sono state illustrate dal presidente Giuseppe Morandini durante una conferenza stampa, alla quale sono intervenuti, tra gli altri, anche la soprintendente Valentina Minosi e il vicepresidente della Regione e assessore alla Cultura Mario Anzil.
Questa tipologia di bando ha sempre caratterizzato l’attività della Fondazione Friuli fin dalla sua nascita nel 1992 portando alla realizzazione di oltre 1.100 interventi. Dal 2018 a oggi, grazie anche a Intesa Sanpaolo, ha messo a disposizione quasi 3 milioni di euro generando interventi di salvataggio del nostro patrimonio storico, artistico e culturale per quasi 22,4 milioni di euro. Un effetto moltiplicatore, cioè, pari a 8 che rende bene l’idea di come la collaborazione virtuosa tra Fondazione, enti pubblici e il territorio consenta di dare un futuro al nostro passato e di valorizzare piccole e grandi opere che rappresentano prima di tutto la nostra identità.
Anche in questa edizione il Bando, realizzato in collaborazione con Intesa Sanpaolo, ha una dotazione di 500mila euro a favore di progetti di restauro e valorizzazione di beni mobili e immobili di particolare rilevanza storico-artistica e di interventi edilizi di recupero su strutture destinate a centri di aggregazione. Gli interventi dovranno essere fatti nelle province di Pordenone e Udine. Il bando è rivolto a istituzioni ed enti pubblici, enti religiosi comprese le singole parrocchie, fondazioni e associazioni senza fini di lucro e, per quanto riguarda il recupero di centri di aggregazione, anche associazioni iscritte nel Registro regionale del volontariato, Aps e Onlus. Le domande, corredate dal nulla osta della Soprintendenza in caso di restauro di beni artistici, devono essere inviate entro il prossimo 27 marzo. I beneficiari, poi, dovranno avviare i lavori di restauro entro un anno dalla notifica dell’assegnazione del contributo e concluderli entro 18 mesi dal loro inizio. In caso di beni soggetti a tutela, i restauratori incaricati dovranno essere iscritti nell’apposito elenco degli abilitati all’esercizio della professione.