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7.07.2014

Promozione del welfare di comunità Pordenone

Strumento di coesione per la società del futuro. Workshop Lunedì 7 luglio h 17.00 Palazzo Badini via Mazzini 2, Pordenone


Un percorso verso un nuovo concetto di welfare di comunità.

Lo scopo del workshop, organizzato dalla Fondazione Crup in collaborazione con l'Università degli Studi di Udine, è quello di attivare un dialogo con le realtà che possono contribuire a coordinare al meglio le risorse e i servizi protesi a ottimizzare le condizioni di vita della società.
E' un percorso impegnativo verso un nuovo concetto di welfare di comunità, che la Fondazione Crup vuole intraprendere per l'urgenza di rianimare la coesione sociale attraverso la costruzione di nuove reti solidali le cui maglie siano costituite da diversi attori del territorio (enti pubblici e privati, associazioni non-profit, associazioni di categoria, enti religiosi), affinché tutti si sentano chiamati a concorrere al bene comune.

Il saluto di benvenuto al workshop è stato dato da Angelo Vianello, prorettore e delegato alla Cultura dell'Università di Udine, che ha ricordato la necessità di "uscire da una logica perversa che intravvede nel welfare solo uno spreco di denaro pubblico. Proprio in questa fase di crisi sociale ed economica, la promozione dello Stato sociale, può tramutarsi in uno degli assi portanti dello sviluppo del nostro Paese e della nostra Regione".
Al termine l'introduzione di Lionello D’Agostini, Presidente della Fondazione Crup, che ha osservato come sia “… necessario mobilitare la società civile su valori cardine: solidarietà, reciprocità, bene comune. In questo percorso verso un nuovo welfare di comunità, la Fondazione Crup si propone come motore di partecipazione e di autorganizzazione dei cittadini (al fine di coinvolgere le persone, costruire reti sociali e mettere in rete risorse e competenze) e come animatrice del dibattito culturale su queste nuove tematiche, che richiedono apertura di prospettive e precisazioni di concetti: opzioni strategiche della propria identità e della propria mission.”

Sono seguiti gli interventi programmati di Luciano Padovese, Docente di Teologia, che ha osservato: “Per prima cosa è necessario andare alla radice del concetto di welfare e riflettere sul significato di partecipazione, che non vuol dire dare, quanto piuttosto fare parte, creare cellule e tessuti e metterli in rete. La forza della rete risiede soprattutto nella forza delle nostre convinzioni che, se condivise, si rafforzano. Dobbiamo rafforzare la nostra responsabilità gli uni versi gli altri per ritrovare quella grande energia che la società sta perdendo.” E' poi toccato a Chiara Mio, Docente all’Università Ca’ Foscari di Venezia, che ha sottolineato come ‘Il welfare di comunità richieda uno sforzo di progettazione condiviso da parte di tutti gli attori. Non ci possono essere pagamenti a piè di lista su progetti autoreferenziali: serve una condivisione dello scenario di riferimento e degli obiettivi di welfare. - Ha poi proseguito - Per Pordenone le sfide per i prossimi dieci anni saranno principalmente focalizzati su due fronti:  ricostruire il senso del lavoro nella società e il ruolo dell’impresa, e valorizzare il senso di comunità e rafforzare i legami sociali, in una nuova prospettiva policentrica”.