Comunicazione
News
12.12.2024
LA FONDAZIONE ADOTTA DUE OPERE D'ARTE
Interessate due pale d’altare realizzate dal Martini e custodite a Mortegliano e a Prodolone
Si tratta di un'adozione parallela di due pale d'altare di altissimo valore. È la prima volta che la Fondazione Friuli interviene in maniera diretta sul territorio in 'soccorso' del patrimonio storico e artistico. E si potrebbe definire un'adozione ‘gemellare’, visto che interessa due opere rinascimentali dello stesso autore: Giovanni Martini. Una è quella custodita nel duomo di Mortegliano e seriamente minacciata dalle conseguenze della tempesta di luglio 2023. L'altra è quella che si trova nella chiesa di Santa Maria delle Grazie a Prodolone, in comune di San Vito al Tagliamento, anch'essa bisognosa di un urgente restauro.
Il Duomo di Mortegliano, imponente struttura architettonica ottocentesca in stile neogotico progettata dall’architetto udinese Andrea Scala e realizzata dal 1864 fino alla consacrazione nel 1920, è stato gravemente danneggiato dalla grandinata del luglio 2023. Dopo l'evento, le infiltrazioni di acqua piovana si sono ripetute in diverse aree dell'edificio, al momento inagibile a causa dei gravi danni che interessano la copertura, per il cui ripristino sono da poco stati avviati i lavori. Al suo interno, in una cappella svetta uno dei capolavori assoluti dell’arte lignea rinascimentale friulana, realizzato da Giovanni Martini. Risalente al 1526, strutturata su ben cinque livelli, è un'opera basilare della maturità dell'artista e illustra episodi della vita di Gesù e di Maria con innumerevoli personaggi collocati in modo ritmato nei vari ripiani, polittico per il quale è prioritario realizzare un adeguato sistema di protezione. Infatti, la minaccia principale oggi è l'umidità. I lavori di ristrutturazione dell'imponente duomo dureranno almeno due anni.
Custodita invece nella chiesa di Santa Maria delle Grazie a Prodolone, un unicum rinascimentale, l'altra pala d'altare necessita di un rapido intervento per preservarne l’insieme da un degrado inarrestabile, dovuto alle infiltrazioni d'acqua del tetto e alle conseguenti, sfavorevoli, condizioni micro-climatiche, nonché alla mancata manutenzione. Costruito nel 1467, l’edificio è impreziosito da un affresco del Bellunello e da un ciclo dipinto da Pomponio Amalteo nel presbiterio. Nell'abside si trova l’altare ligneo del Martini, uno dei più imponenti e preziosi del Friuli. Realizzato nel 1515, evidenzia una struttura architettonica di matrice classica a più ordini sovrapposti e figure collocate entro nicchie architravate, tranne quella con il Cristo portacroce, accuratamente scandite da lesene; già oggetto di un accurato restauro nel 2001 a opera di Anna Comoretto, oggi è purtroppo a rischio. La Fondazione Friuli si occuperà non solo del restauro dell’altare, che durerà circa otto mesi, ma anche della sua protezione attraverso sistemi antincendio e antifurto, della disinfestazione degli altri arredi dalla presenza di tarli e del monitorare per due anni il microclima, in particolare il grado di umidità, per valutarne così la rischiosità per le opere artistiche ed eventualmente studiare provvedimenti adeguati.